Una relazione sana si basa sulla reciprocità: devi liberarti delle "sanguisughe"

di Laura Gagliardi

24 Dicembre 2018

Una relazione sana si basa sulla reciprocità: devi liberarti delle "sanguisughe"
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Trascorrere parte delle proprie giornate ad occuparsi di qualcun altro in maniera disinteressata può essere normale e fa molto bene al cuore - sia quando si tratta di familiari sia, soprattutto, quando si aiutano persone bisognose fuori dal proprio circolo familiare.

Tuttavia, se si vive in una relazione in cui gli unici a dare siamo noi, qualcosa non va, e dovremmo agire per modificare questo stato di cose: infatti, un rapporto impostato in maniera cosi disequilibrata - in cui costantemente diamo ricevendo nulla o poco in cambio - è tossico, e può finire per distruggere.

via Psychology Today

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Non sempre e non subito ci si rende conto di vivere una relazione tossica, in cui diamo senza ricevere; tuttavia ci sono dei segnali cui fare attenzione. Se ci si sente spesso tristi, delusi e disillusi, e ciò che facciamo per l'altro risulta sempre più un peso che un piacere, probabilmente questo "altro" ci sta soltanto succhiando energia, senza offrircene in cambio.

Anche l'altro, tuttavia, può non essere consapevole del suo atteggiamento da "sanguisuga": la cosa migliore da fare sarebbe quindi parlarne, mettendo in chiaro i propri sentimenti. Questo è il modo più semplice ed immediato di testare se l'altra persona è interessata davvero a noi, oppure se ne sta approfittando - caso in cui è necessario interrompere tale relazione.

Inutile combattere e dare tutto se stessi per qualcuno che non comprende i nostri sforzi: finiremmo solo per farci del male. 

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Infatti, ciò finirebbe nel lungo periodo per minare la nostra autostima, rendendoci infine incapaci di apprezzare noi stessi e di aiutare e voler bene anche agli altri: amare se stessi è condizione imprescindibile per poter poter essere felici con sé ed il mondo circostante.

Ciò non significa che sia necessario dare agli altri solo se si è sicuri di ottenere qualcosa in cambio: il gesto migliore è disinteressato. Quello che è importante è che l'altro si renda conto di ciò che facciamo per lui: la gratitudine infatti non è mai abbastanza per coloro che ricevono un aiuto, soprattutto nei momenti difficili. Per gratitudine si intendono anche un semplice sorriso e delle parole gentili, non solo delle azioni concrete.

La reciprocità sana è quindi basata su uno scambio che prende vita da un profondo senso di gratitudine, fondamentale sia per l'autostima ed il benessere fisico ed emotivo di entrambi, sia come incoraggiamento a continuare ad offrire aiuto.

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