IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi](https://img.wtvideo.com/images/original/17120.jpg)
In occasione del 4 maggio, Giornata Mondiale anti-bullismo, IKEA ha presentato i risultati di "Bully a plant", un interessante esperimento sulla violenza verbale e fisica. Lo studio, condotto a Dubai, ha visto la partecipazione attiva delle scuole allo scopo di sensibilizzare direttamente i ragazzi sugli effetti nocivi del fenomeno: per 30 giorni gli studenti sono stati invitati ad insultare o ad elogiare due gruppi distinti di piante. E gli effetti dei diversi tipi di trattamento sono stati evidenti.
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 1](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_1.jpg)
Nel corso di 30 giorni le piante sono state oggetto delle offese o delle lodi di migliaia di ragazzi, 24 ore al giorno. In che modo? Gli studenti sono stati invitati a registrare le loro voci sui social network, in modo che potessero essere ascoltate dalle piante nell'arco dell'intera giornata. A parte il diverso trattamento "sociale", ogni pianta è stata annaffiata e concimata allo stesso modo, ed esposta alla stessa luce solare, al fine di escludere qualsiasi altro tipo di fattore determinante di crescita, a parte il comportamento dei ragazzi.
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 2](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_2.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 3](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_3.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 4](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_4.jpg)
I risultati della ricerca sono stati eloquenti: le piante che erano state riempite di parole affettuose e complimenti erano cresciute in maniera rigogliosa, mentre quelle vittime di bullismo stentavano a crescere, mostrando foglie cadenti, ingiallite o secche.
Considerando che anche le piante sono essere viventi, tali conclusioni non sono stupefacenti, tuttavia appaiono estremamente importanti nel confermare gli effetti negativi degli atti di bullismo, e particolarmente efficaci nel denunciare il fenomeno non tanto fra il pubblico adulto, ma soprattutto fra i giovani, che non a caso sono stati parte attiva dell'esperimento.
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 5](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_5.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 6](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_6.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 7](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_7.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 8](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_8.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 9](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_9.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 10](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_10.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 11](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_11.jpg)
![IKEA chiede alle persone di "bullizzare" una pianta per 30 giorni: il risultato ci apre gli occhi - 12](https://img.wtvideo.com/images/article/list/17120_12.jpg)
Il bullismo è una piaga sociale dilagante, soprattutto tra i giovani, come riportano le cronache ormai in maniera quotidiana, e per questo sono molte le aziende o le istituzioni che si ingegnano per trovare il modo di arginarlo aprendo gli occhi alle nuove generazioni.