Mamma rinuncia alla responsabilità genitoriale sulla figlia di 3 anni perché non riesce a creare un legame con lei

di Marta Mastrogiovanni

21 Giugno 2022

Mamma rinuncia alla responsabilità genitoriale sulla figlia di 3 anni perché non riesce a creare un legame con lei
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Nella nostra società ci sono tantissimi argomenti tabù di cui si preferisce ignorare l'esistenza anziché affrontarli. Tra questi ci sono le molte convinzioni riguardanti le neo-mamme: un genitore dovrebbe amare il proprio figlio sempre e comunque? O meglio: è possibile che una madre non riesca ad amare la propria figlia come dovrebbe? La giovane Laury Leonardi ha rivelato, in una struggente confessione, di voler rinunciare alla potestà genitoriale sulla figlia di 3 anni, proprio perché non è mai riuscita a creare un legame forte con lei. Si tratta di una scelta dolorosa, che la giovane ha avuto il coraggio di affrontare. Naturalmente, non sono mancate le polemiche al riguardo.

via Youtube / Konbini

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Flickr / Anders Printz / Not the actual photo

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Laury Leonardi, 23 anni, ha spiegato tra le lacrime di non essere mai riuscita ad amare sua figlia, Mia, come una vera madre. La sua è una storia simile a quella di tante altre giovani madri, rimaste incastrate in una gravidanza indesiderata e lasciate sole dal proprio compagno. Laury è rimasta incinta a soli 19 anni, un evento che le ha sconvolto la vita, e oggi, che di anni ne ha 23, sente di non essere una brava madre o almeno non come vorrebbe. Tutte le mamme affrontano momenti di incertezza e frustrazione, ma è raro non riuscire a creare un legame con la propria figlioletta. Laury, invece, ha deciso di rinunciare alla sua potestà di genitore:

"I primi mesi stava andando abbastanza bene, le ho dato da mangiare, l'ho fatto perché era normale. Le ho fatto il bagno, l'ho vestita come si veste una bambola perché mi era stato detto che era così, che dovevi coccolarla. Ma appena è stato un po' più complesso, come giocare con lei, abbracciarla, baciarla, leggerle delle storie, è stato super complicato. Non riuscivo a creare un legame con lei",  ha confessato Laury.

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Pixabay

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La drammatica testimonianza di Laury è continuata con queste parole: "Mia era una bambina che piangeva molto, piangeva sempre e non sapevo come calmarla. Ero tipo, 'Ok, è colpa mia, sto facendo qualcosa di sbagliato?' Avevo paura di fare qualcosa di cui mi sarei pentita. Ho iniziato a sentirmi in colpa, a dirmi che ero una cattiva madre". Laury ha avuto una brutta esperienza durante questi primi anni in cui ha sperimentato la genitorialità, tanto da dover essere ricoverata in ospedale e sottoposta ad una cura di antidepressivi. In questo contesto, la scelta migliore da fare per il bene di Mia era quello di allontanarla: Laury ha chiesto aiuto ad un'assistente sociale e ha infine deciso di rinunciare ai suoi diritti di genitore.

"È passato un anno dall'ultima volta che l'ho vista. Mi manca, nel senso che ho comunque imparato ad amarla, Mia. È solo che non la amo come una madre. La amo come una bambina qualsiasi che era sotto la mia responsabilità" ha spiegato la donna. "So che sta molto meglio senza di me" ha proseguito Laury, "e almeno ha una vita sana, ha tutto ciò di cui ha bisogno. L'hanno messa in affido, una famiglia eccezionale e questo è tutto ciò che volevo per lei, una vera famiglia, è la vita migliore che avrei potuto darle. E sto molto meglio da quando so che sta bene".

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