Non separate il vostro bambino dal suo giocattolo preferito: può avere un ruolo importante nella sua crescita

di Simone Fabriziani

08 Novembre 2020

Non separate il vostro bambino dal suo giocattolo preferito: può avere un ruolo importante nella sua crescita
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Un giocattolo, un peluche, un vestitino, una scarpa, un qualsiasi oggetto curioso e colorato, ma anche una parte del proprio corpo o di quello di mamma e papà; sono i cosiddetti "oggetti transizionali", quelli a cui un bambino durante la fase della prima infanzia si aggrappa quando inizia a capire che il suo corpo non è un tutt'uno con quello dei genitori e che la realtà attorno a lui si dipana nel rapporto tra il suo essere e gli oggetti esterni che lo circondano.

via Changing Minds

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Pxfuel

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Può essere un oggetto comune, molto spesso, e per ovvie ragioni anagrafiche, un giocattolo; questo oggetto apparentemente banale può giocare invece un ruolo estremamente importante nella crescita del bambino; gli oggetti transizionali sono stati teorizzati per la prima volta nel 1953 dal dal pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott. Secondo lo studioso, nei primi mesi di vita il bambino immagina che lui e sua madre siano la stessa persona, ma poi nel tempo il piccolo realizza la sua individualità e il rapporto che ha con l'esterno e mette in atto questa "divisione".

Quando scopre che la madre non è sempre presente per soddisfare i suoi bisogni, il bambino finisce per cercare un oggetto che le faccia da supporto in questa fase di transizione, molto spesso prima di coricarsi. Può essere un peluche, un giocattolo, addirittura un ciuccio, o un cuscino, così come un capo d'abbigliamento, qualunque cosa esterna la cui vicinanza fisica gli possa infondere calma e sicurezza.

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Flickr/Nenad Stojkovic

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Solitamente, il primo distacco fisico tra neonato e madre avviene circa al quarto mese, quando inizia la fase della ricerca dell'oggetto transizionale che possa sopperire la distanza fisica con il corpo e la presenza della mamma. Una vera e propria presa di coscienza di individualità per il piccolo, che inizia a rendersi conto che lui e quella figura materna protettiva e rassicurante non sono un tutt'uno inscindibile.

Per quanto riguarda l'età ideale per abbandonare l'oggetto in questione, questa è variabile. In generale, l'oggetto viene gradualmente sostituito da altri interessi, ma, come ogni cosa nella vita, non ha un inizio ben preciso né una fine ben definita Se dopo 5 anni o il periodo di adattamento a scuola, il bambino si rifiuta di stare lontano da quell'oggetto, vale la pena cercare un esperto che riesca non soltanto ad identificare il motivo dell'attaccamento, ma anche come sbrogliare la matassa e mettere le ali al bambino in fase di crescita.

Come per ogni evento nella vita, è tutta una questione di indipendenza e di consapevolezza di noi stessi e delle nostre capacità!

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