Se un bambino si rifiuta di abbracciare qualcuno o interagirci, non bisognerebbe mai forzarlo

di Davide Bert

24 Agosto 2020

Se un bambino si rifiuta di abbracciare qualcuno o interagirci, non bisognerebbe mai forzarlo
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In famiglia, tra amici o anche davanti a degli estranei, vi è una circostanza che tutti i genitori prima o poi si trovano a vivere. Ciò si verifica quando un figlio, in presenza di altri, si mostra timido e restio alle dimostrazioni di affetto.

La mamma o il papà a quel punto esortano il piccolo a salutare, parlare o interagire fisicamente, temendo che la sua riluttanza venga interpretata come mancanza di educazione. Niente di più sbagliato. Ecco perché:

via The Guardian

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Non bisognerebbe mai forzare un bambino a dare confidenza, abbracciare o baciare qualcuno contro la sua volontà. L’infanzia spesso viene considerata un versione troppo incompleta dell’età adulta, durante cui mancano le risorse per comportarsi in maniera logica e adeguata. Questa convinzione è relativamente corretta in tanti contesti, ma non per tutti. Il bambino possiede già molte strutture emotive che lo rendono capace di scegliere ciò che è meglio per sé. Rifiutarsi di essere espansivo vuole semplicemente dire che l’istinto guida in quella direzione.

Questo comportamento non va ostacolato o coretto, perché non c’è nulla da “aggiustare”. La volontà dei più piccoli va rispettata perché in questo modo essi formano il proprio carattere e capiscono di avere voce in capitolo.

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Anche loro hanno diritti, come quello di dire “no” o “basta” se una cosa non gli piace o non gli va più. Obbligarli ad avere degli atteggiamenti sociali che urtano il loro modo di essere, rischia di esporli a gravi rischi in futuro. I bambini comprendono di poter disporre di sé stessi, del proprio corpo e di poter decidere spontaneamente. Allevarli in maniera coercitiva può alterare la loro capacità di percepire il mondo e i suoi pericoli.

Un individuo cresciuto con la consapevolezza della propria autonomia, sarà più sano, indipendente e sereno. Poco importa se qualche parente o vicino di casa penserà che “non è carino come gli altri”. In tanti hanno ricordi terrificanti di zii, zie o sconosciuti pronti a elargire affettuosi ma fastidiosi baci e abbracci. Perché far rivivere lo stesso passato anche i propri figli?

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