Alcune mamme chiedono di smettere di chiamare "figli pelosetti" i propri animali domestici: queste le loro ragioni

di Marta Mastrogiovanni

31 Luglio 2020

Alcune mamme chiedono di smettere di chiamare "figli pelosetti" i propri animali domestici: queste le loro ragioni
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Vi sarà sicuramente capitato di incontrare persone con un atteggiamento particolarmente entusiasta nei confronti dei propri animali domestici. C'è chi parla con il proprio cane - nulla di strano al riguardo! - e c'è chi con dolcezza si riferisce a loro chiamandoli "figli pelosi". Sono tanti, infatti, quelli che considerano il proprio cane o il proprio gatto come un figlio e che proprio per tale motivo non disdegnano di essere chiamati "mamma" o "papà". Anche se ognuno è libero di comportarsi come vuole, pur rientrando nei limiti della legalità, c'è un'ala piuttosto intransigente di mamme che non è d'accordo con l'utilizzo dell'espressione "figli pelosi", in quanto sarebbe fuori luogo e rappresenterebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei bambini. 

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Chi ha avuto degli animali domestici prima di avere figli può perfettamente capire il punto di vista di queste mamme che non accettano che si metta sullo stesso piano un bambino e un cane. Nonostante amiamo tantissimo i nostri animali, dobbiamo concordare sul fatto che ci sono delle enormi differenze non trascurabili tra un bambino, il proprio figlio, e un cane. Un cane non ti sveglierà mai nel cuore della notte perché ha bisogno di essere allattato o perché necessita di avere il pannolino cambiato; un cane non dirà mai le sue prime parole, facendoti emozionare. Insomma, per quanto ci sia un vero amore nei confronti degli animali, ci sentiamo sicuramente più in apprensione nel lasciare nostro figlio a qualcuno per un breve periodo, piuttosto che il nostro gatto. Crescere un bambino è decisamente più impegnativo che crescere un animale.

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Allo stesso modo, anche un'addestratrice di cani, Melanie, ha voluto sottolineare come non sia giusto assimilare esseri umani e animali, bambini e cani; la sua tesi, però, sebbene porti alle stesse conclusioni delle mamme arrabbiate per l'uso sconsiderato del vocabolario, parte da presupposti differenti: "A me sta bene usare l'espressione figli pelosi, ma credo che i cani meritino di essere accettati per quello che sono,ovvero cani e non essere umani..". Insomma, ciò che infastidisce l'addestratrice è la tendenza che molti hanno nel volere a tutti i costi "rendere umano" un animale. In fondo, non è proprio il fatto che siano così diversi da noi a renderli in molti casi migliori? 

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