Un autista di autobus viene aggredito e ucciso da alcuni passeggeri che non volevano indossare la mascherina

di Davide Bert

20 Luglio 2020

Un autista di autobus viene aggredito e ucciso da alcuni passeggeri che non volevano indossare la mascherina
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Le cronache di tutto il mondo sono piene di casi in cui, operatori dei trasporti pubblici rimangono feriti o addirittura perdono la vita nell’esercizio del proprio dovere. A volte i colpevoli sono semplicemente individui che viaggiano senza biglietto.

In altre circostanze i funzionari intervengono per difendere persone più deboli come donne o anziani, da ladri, violenti o malintenzionati.

 

via CNN

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Goizeder Taberna/Twitter

Goizeder Taberna/Twitter

A luglio 2020, nella città di Bayonne, nel sud ovest della Francia, un autista di autobus è rimasto ucciso a causa delle percosse subite da alcuni passeggeri. Questi ultimi hanno reagito con inaudita e immotivata violenza, alla richiesta di indossare la mascherina, come prescritto dalle attuali norme di sicurezza anti Covid-19.

Philippe Monguillot, questo il nome del conducente, aveva 59 anni, ed è morto dopo 5 giorni di agonia in ospedale. Come responsabili sono stati identificati due uomini sui 20 anni, accusati di tentato omicidio. Altri due passeggeri sono stati imputati di omissione di soccorso, per aver assistito all’accaduto senza fare nulla.

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Una quinta persona è stata ritenuta responsabile di aver tentato di occultare uno dei sospettati. Migliaia di persone, dopo i fatti, si sono riversate in strada, vestiti di bianco, per partecipare alla marcia in onore di Monguillot. A cominciare dal sindaco della città Jean-Rene Etchegaray, per finire con il Primo Ministro francese Jean Castex, tutte le istituzioni hanno aspramente condannato l’atto barbarico. Cordoglio e vicinanza sono stati espressi alla famiglia.

L’episodio ha fatto riaccendere il dibattito sulla sicurezza dei lavoratori del servizio metropolitano, su gomma e su rotaia. La discussione è andata anche al di là, parlando di responsabilità civica e culturale dell’intera comunità. Un furto o una rapina, seppur non giustificabili, possono trovare una spiegazione nell’esigenza. Un simile gesto è invece assolutamente insensato, frutto di malvagità innata, e di una sociopatia pericolosamente sempre più diffusa.

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