Coronavirus, multato dalla polizia perché aveva i "capelli troppo in ordine": il ragazzo era appena stato dal barbiere

di Marta Mastrogiovanni

21 Aprile 2020

Coronavirus, multato dalla polizia perché aveva i "capelli troppo in ordine": il ragazzo era appena stato dal barbiere
Advertisement

Il rischio di contrarre il Coronavirus ha imposto ai governi dei vari Paesi l'applicazione di misure restrittive che non consentono l'apertura di attività che non offrano servizi essenziali, come la vendita di cibi e di prodotti per l'igiene. In poche parole, la maggior parte delle attività, in Paesi come l'Italia ad esempio, sono momentaneamente chiuse. Ciò significa che tra i tanti, anche barbieri e parrucchieri hanno dovuto abbassare la saracinesca del loro negozio per un po'; oltre alla "disperazione" dei clienti, che non hanno i capelli in ordine da più di un mese, si aggiunge ovviamente quella dei titolari, che non possono contare su un'entrata fissa. A Rovellasca, in provincia di Como, un ragazzo è stato beccato dalle forze dell'ordine con un taglio di capelli insolitamente curato e in ordine: era appena stato dal suo barbiere di fiducia, nonostante il divieto.

via La provincia di Como

Advertisement
Pexels

Pexels

Se ti aggiri per le strade del paese in piena pandemia, con un taglio di capelli ben curato, sicuramente potresti destare qualche sospetto. Dopo più di un mese dal lockdown, un ragazzo di Rovellasca, in provincia di Como, è stato avvistato mentre si aggirava per le strade della città con dei capelli "perfetti". Probabilmente il ragazzo stava tornando verso il suo domicilio, ma le forze dell'ordine non se lo sono fatto scappare: il ragazzo, infatti, dopo alcune domande ha ammesso di essere stato dal suo barbiere di fiducia, il quale aveva continuato a mandare avanti l'attività nonostante il decreto gli imponesse la chiusura.

Il parrucchiere, un uomo italiano di 50 anni è stato multato e segnalato alla Prefettura, mentre il ragazzo è stato multato a sua volta. Per fortuna la provincia di Como risulta essere una delle meno colpite dal Coronavirus in Lombardia, ma ciò non giustifica questo tipo di uscite non strettamente necessarie.

Advertisement