Lo straziante racconto dell'infermiera: "Col mio cellulare ho fatto salutare a una donna i suoi figli per l'ultima volta"

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di Lorenzo Mattia Nespoli

03 Aprile 2020

Lo straziante racconto dell'infermiera: "Col mio cellulare ho fatto salutare a una donna i suoi figli per l'ultima volta"
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Sono davvero tante le storie che ogni giorno, da quando è scoppiata la pandemia di Coronavirus, si susseguono tra le mura degli ospedali di tutto il mondo. Dietro ognuna ci sono persone che soffrono, che guariscono, che non ce la fanno, senza magari poter dire nemmeno addio ai loro cari.

L'Italia è uno dei Paesi al mondo dove il virus ha colpito più duramente, e proprio da qui è arrivata la testimonianza particolarmente toccante di un'infermiera che lavora nel reparto dell'ospedale di Orbassano, vicino Torino, dedicato esclusivamente ai pazienti affetti da Covid-19. La sua lettera, condivisa su Facebook da Ivan Marusich, Sindaco di Volvera, racconta in prima persona il triste momento che ha vissuto quando ha assistito una donna di 55 anni, vedova, nelle sue ultime ore di vita prima che il Coronavirus se la portasse via. 

via La Stampa

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Pikrepo - foto d'archivio

Pikrepo - foto d'archivio

L'infermiera protagonista del racconto ha deciso di dedicare buona parte del suo turno di lavoro ad assistere personalmente la paziente in questione per aiutarla a stare più serena. Impossibilitata a ricevere visite, la donna era tenuta in vita soltanto dal desiderio di rivedere per un'ultima volta la sua famiglia, in particolare i suoi quattro figli. Così l'operatrice sanitaria, con generosità e umanità, ha organizzato, dal suo stesso cellulare, una videochiamata con i figli della paziente, e nella sua lettera ha voluto descrivere proprio quei tristi momenti.

«Entri dalla paziente, la conosci, la saluti. Non ha molte speranze e il monitor al quale è collegata ne dà conferma. Ma la paziente è cosciente, lucida e orientata nel tempo e nello spazio, ma soprattutto sa che sta per morire. "Ho quattro figli. Un rapporto bellissimo, anche perché gli ho fatto da madre e da padre, visto che sono rimasta vedova da giovane. Non ho paura di morire, vorrei solo non soffrire", ti dice».

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Health.mil - foto d'archivio

Health.mil - foto d'archivio

«Non ho potuto vedere più i nipoti, le nuore, nessuno. Io qui, loro a casa. Non ho potuto dir loro quanto bene gli voglio», continua la testimonianza dell'infermiera. Una volta presa la decisione di mettere i figli in contatto con la donna tramite una videochiamata, ha raccontato: «apri la videochiamata. Tutti e quattro i figli lì. La paziente non se lo aspettava ed è felice. E tu con lei. La chiamata dura circa mezz'ora ed è come se un cerchio si fosse chiuso, quello che doveva essere è stato. Lei aveva resistito solo per loro, per vederli, per salutarli».

Chiusa la videochiamata, paziente ha sussurrato all'operatrice sanitaria: «Grazie, ora posso andarmene serena». Da lì a poco tempo, la donna si è spenta, vinta dal Covid-19. «E fai fatica a non piangere» ha scritto ancora l'infermiera. «Decidi di uscire e lasciare ai colleghi il resto. E vedi che, come le procedure prevedono, la cospargono di disinfettante, la avvolgono in un lenzuolo e la portano in camera mortuaria».

publicdomainpictures - foto d'archivio

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«A casa apri Facebook. Lamentele ovunque. Vi hanno negato la libertà, il bimbo non può andare più al parco, non si trova più lievito. Lamentele che ora mi paiono senza significato. Su una cosa ancora siamo fortunati: a noi ci saranno state anche negate delle cose, ma almeno abbiamo ancora la dignità, un diritto che il Covid-19 ti toglie, senza poterti lamentare». Con queste parole, la donna ha concluso il suo toccante racconto, un invito per tutti a riflettere su quanto sia difficile la situazione che stiamo vivendo e su quanto sia necessario, ora più che mai, l'impegno di ognuno affinché presto se ne possa uscire.

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