Non sto cercando di evitarti e non ho niente contro di te: è l'ansia che mi porta ad allontanarmi, anche se non voglio

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di Claudia Melucci

29 Gennaio 2020

Non sto cercando di evitarti e non ho niente contro di te: è l'ansia che mi porta ad allontanarmi, anche se non voglio
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Soffrire di ansia significa vivere momenti di inspiegabile paura, insicurezza, e non volerlo mostrare agli altri. Significa indossare una maschera e un sorriso finto che a volte però rivelano un'ombra del disagio provato. Vivere con l'ansia porta a disdire un appuntamento all'ultimo momento mettendo su scuse e giustificazioni poco credibili, che finiscono col dare un'impressione sbagliata. No, non sto cercando di evitarti e non ho nulla contro di te; soffro solo di ansia.

via scarymommy.com

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Di recente ero ad una conferenza, parlando con due amici che conosco online da anni, ma che non ho mai incontrato di persona. Mi chiesero se volevo andare con loro a mangiare qualcosa, e ho dato loro delle false giustificazioni. Ho cercato un modo di dire di no senza sembrare una pazza. [...] Vivo con attacchi di ansia da abbastanza tempo da sapere che se non mi isolo, se non torno nella mia stanza a rilassarmi, probabilmente finirei con l'avere un attacco più forte e non dormire la maggior parte della notte. 

[...] Ho affrontato questa situazione tante volte da sapere che ogni volta che mi allontano da un evento sociale a causa della mia ansia, o devo disdire all'ultimo momento perché sento la mia ansia ribollire nello stomaco o dico che non ce la faccio, e quando poi mi chiedono perché, sono troppo in imbarazzo per dire che ho l'ansia. Quindi sembra sempre che li stia piantando in asso.

[...] La maggior parte del tempo io sto bene al 100%. Sono comunicativa, amichevole, sono me stessa. Ma poi ci sono i momenti di ansia. Ci sono volte in cui sento arrivare l'attacco di panico, e so che se non mi prendo del tempo per stare con me stessa andrà peggio. Mi vengono le nausee, sento il terrore. 

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Ci sono persone che non credono che l'ansia sia reale. Ma anche se ci credono, se non vivono con il disturbo, è difficile che possano capire. E poi c'è il fatto che se parlo con qualcuno del mio disordine mentale inizia a guardarmi diversamente, quindi la maggior parte delle volte semplicemente me lo tengo per me. 

[...] Io volevo davvero andare a mangiare con loro. Volevo parlare con chi rispetto sia come scrittori che come persone, ma sapevo che non potevo. Allora alla fine ho detto "Ho un disturbo di ansia e mi sento un po' ansiosa in questo momento. Ho bisogno di tornare nella mia stanza in albergo e stare da sola per un po'. Non siete voi. Credetemi". 

pixabay

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Sembravano capirmi e poi, quando sono tornata in albergo, ho iniziato a chiedermi se avessi mandato all'aria l'amicizia. Non l'ho fatto. Ma questa è l'ansia. Ti porta a supporre tutto e ad arrovellarti il cervello nel cuore della notte fino all'esaurimento.

Ascoltate, familiari e amici. Parlerò a nome di tutti quelli che soffrono di ansia: non vi stiamo evitando. Ciò che stiamo facendo è cercare di mantenere la testa dritta. Stiamo cercando di gestire ciò che ci circonda nel migliore dei modi. Non è un fatto personale. Non siete voi. È solo la realtà di vivere con l'ansia. Spero che capiate.

Questo testo scritto da una donna che soffre di ansia mette nero su bianco cosa vuol dire vivere con attacchi di ansia e non volerlo – o non poterlo – dire alle persone. Alcuni comportamenti che possono sembrare illogici o antipatici sono solo dettati dall'ansia.

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