L'ora di musica è una "vitamina" per il cervello: ecco gli incredibili effetti del suonare uno strumento

di Marta Mastrogiovanni

28 Giugno 2019

L'ora di musica è una "vitamina" per il cervello: ecco gli incredibili effetti del suonare uno strumento
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L'ora di musica è sempre stata un po' bistrattata, eppure è una materia imprescindibile che, secondo diversi studi, risulterebbe essere una vera e propria "vitamina" per il cervello. La scienza ha sottolineato più volte che  imparare a suonare uno strumento, ascoltare Beethoven o cantare una canzone, migliora lo sviluppo cognitivo e sensitivo naturale nei bambini e nei ragazzi. L'ora di musica a scuola diventa quindi importantissima, al pari di materie come l'italiano, la geografia e la storia. 

via American Association for the Advancement of Science

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Pexels

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Ascoltare musica ha degli effetti benefici indiscutibili e sembrerebbe anche essere un valido strumento per modellare il nostro comportamento. I bambini che hanno ricevuto un'educazione musicale, ad esempio, sono in grado di mantenere con maggiore facilità la concentrazione e l'attenzione anche in una classe rumorosa. Questo perché, come ha spiegato la professoressa Nina Kraus in occasione dell’annuale meeting dell’Aaas, l’American Association for the Advancement of Science, l’esperienza musicale può aiutare ad ascoltare meglio chi si trova a parlare in un ambiente rumoroso. La professoressa Kraus ha posto l’accento sul fatto che ciò può avvenire dal momento che la musica consente di poter isolare i suoni. A dimostrazione di ciò, ha riportato come esempio i componenti di un'orchestra che, durante un concerto, sono in grado di “attaccare” sempre al momento giusto, perché sono in grado di captare quelli che sono i segnali chiave.

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Flickr / leonardo samrani

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La capacità di isolare i suoni consente a diversi bambini di percepire il suono della voce del proprio insegnante, anche all'interno di una classe un po' chiassosa. Questo aspetto non è da sottovalutare nei bambini affetti da qualche disturbo del linguaggio, come ad esempio i dislessici e gli autistici. 

Insomma, non dobbiamo assolutamente sottovalutare l'insegnamento della musica in età scolare e prescolare perché è stato dimostrato come la questa sia in grado di modellare quelli che sono i circuiti sensori subcorticali in maniera tale che da migliorare attività quotidiane come la lettura o l’ascolto degli altri.

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