Se permettiamo a un bambino di trattare male i genitori o i nonni, non rispetterà mai nessuno

di Marta Mastrogiovanni

12 Giugno 2019

Se permettiamo a un bambino di trattare male i genitori o i nonni, non rispetterà mai nessuno
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In un mondo dove tutto sembra dovuto e la mancanza di rispetto è all'ordine del giorno, non tutti i bambini, né tanto meno alcuni adolescenti, riescono ad imparare al primo colpo quelle paroline magiche come "Grazie", "Per favore", "Scusa" e "Permesso". Parole che sentiamo pronunciare da bambini e ragazzi sempre più raramente e che racchiudono implicitamente le basi di un comportamento inappropriato, destinato ad evolversi in modo ancora più scorretto se come genitori non ci assumiamo la responsabilità dell'educazione dei nostri figli e non riusciamo ad insegnare loro cosa sia il rispetto per le persone e le cose che ci circondano.

via psychologytoday.com

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Un genitore dovrebbe cercare il più possibile di insegnare al proprio figlio come gestire le emozioni (un compito, ahimè, molto difficile anche per tantissimi adulti) e come esprimerle senza mancare di rispetto ad altre persone, chiunque esse siano. Dobbiamo ricordare, però, che bambini e adolescenti, quando vengono colti da momenti in cui è la rabbia a prevalere su tutte le altre emozioni, non sono in grado di ragionare lucidamente.

Sono momenti in cui il loro cervello si disconnette ― non riescono a connettersi emotivamente con noi ― e, perciò, diventa assolutamente inutile tentare di spiegarli qualcosa. In questi casi, è meglio evitare anche di ricorrere a minacce o punizioni perché il bambino, dominato principalmente dalla rabbia, ricorderà solo quelle e lascerà in disparte qualunque tipo di insegnamento.

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"La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell'autorità e non ha alcun rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni. Non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori." 

Vi sembra che questa frase possa rispecchiare la vostra situazione e, più in generale, la tendenza dei bambini di oggi a porsi in maniera sempre più indisponente?

Beh, a dir la verità si tratta di una frase scritta da Socrate, il famoso filosofo greco, 2400 anni fa. Bambini, ma soprattutto adolescenti, creano problemi sin dall'antichità ― l'adolescenza è infatti un momento di passaggio molto importante, in cui il bambino si forma per diventare la persona che sarà "da grande". Per questo è molto importante che gli adolescenti siano accompagnati e guidati, durante questa fase di dubbi e domande, dai propri genitori, che non devono risultare agli occhi dei ragazzi come delle figure autoritarie, ma come delle vere e proprie guide a cui porre delle domande.

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Con le minacce, come detto in precedenza, non si arriva da nessuna parte ― di fronte a comportamenti irrispettosi è sempre meglio mantenere la calma e cercare di non farsi vincere dalla rabbia del momento. Ma cosa fare, praticamente, quando ci ritroviamo tra le mani un bambino insolente e senza scrupoli, che continua a comportarsi male, incoraggiato forse da un'educazione un po' troppo permissiva, a fargli cambiare strada? Come possiamo correggere alcuni suoi comportamenti inaccettabili?

Ecco 5 consigli da seguire per riprendere in mano la situazione:

Educare sin da subito. Anche i bambini molto piccoli sono in grado di capire le regole ― dunque, spieghiamogliele! Nel tempo impareranno ad applicarle correttamente e ad attuare un comportamento naturalmente valido.

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Smettere di proteggerli eccessivamente. Cercare di proteggere eccessivamente i bambini può risultare, in qualche modo, come se gli stessimo dando una cattiva educazione: desiderosi di offrirgli sempre il meglio, evitando che si scontrino con i reali problemi della vita, non ci rendiamo conto di "far loro del male". In questo modo, i bambini non saranno mai preparati ad affrontare le numerose avversità che gli si presenteranno nel corso della vita. Evitiamo dunque di accontentarli ad ogni singola richiesta solo perché non vogliamo vederli piangere, arrabbiati o insoddisfatti. 

Porre dei limiti. Se indichiamo una regola, questa deve essere seguita sin dall'inizio e il genitore deve essere il primo a dare il buon esempio. Se il bambino risponde male è perché forse non ha ben chiaro fin dove può spingersi con il suo comportamento ― cercate di porre dei limiti chiari per voi e per il vostro bambino.

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Coerenza e perseveranza. Le punizioni sono totalmente inutili, quindi evitate minacce del tipo "niente TV per un mese" perché non vi porteranno lontano e anche perché difficilmente riusciremo a mantenere la parola data. Una punizione deve essere una penitenza: due ore senza TV sono più efficaci di minacce quali "un mese senza TV" (che poi difficilmente sarà veramente un mese intero).

Discernere. Da bravi genitori, dobbiamo saper distinguere le cose importanti, su cui non tolleriamo che si oltrepassi il limite, dalle cose più superflue. Spesso ci impuntiamo su cose come "lava la tazza dopo aver fatto colazione" e poi lasciamo passare insulti e comportamenti ben più gravi. Cosa fare dunque? Inutile usare la forza, cerchiamo piuttosto di fargli capire le conseguenze del loro atteggiamento: è molto più facile e produttivo comportarsi bene con gli altri e generare empatia che continuare con comportamenti fastidiosi e irrispettosi.

E tu hai avuto qualche esperienza in merito?

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