Un bambino di 4 anni è diventato miope perché la nonna lo ha fatto giocare con lo smartphone ogni giorno per ore

di REDAZIONE

05 Maggio 2019

Un bambino di 4 anni è diventato miope perché la nonna lo ha fatto giocare con lo smartphone ogni giorno per ore
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Quante volte ci è capitato di vedere intorno a noi bambini "tenuti a bada" da genitori o parenti tramite uno smartphone o un tablet?

Video, musica, giochi, cartoni animati: gli strumenti "smart", di cui oggi quasi ognuno di noi dispone, possono far divertire i più piccoli, certo, ma possono anche causare danni importanti.

Lo dimostra pienamente quello che è capitato a un bambino taiwanese di appena quattro anni. Al piccolo, affidato alla nonna dai genitori durante le loro ore di lavoro, è stato permesso di giocare e guardare video con il telefono tutti i giorni, ininterrottamente per diverse ore.

via chinapress.com

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NadineDoerle/Pixabay

NadineDoerle/Pixabay

Troppe, tuttavia, per i suoi giovani occhi, che un giorno hanno cominciato a restituire al bimbo immagini sfocate. Allarmato, ha avvertito i genitori, che lo hanno portato a fare un check-up in ospedale.

Da lì la diagnosi: miopia. Il medico ha messo in guardia il padre e la madre sui rischi legati all'utilizzo troppo intenso dei dispositivi.

La luce blu che emettono gli schermi, infatti, può causare questa patologia oculare, oltre che accelerare la degenerazione maculare. La miopia è curabile, certo, ma la degenerazione maculare rappresenta un danno irreversibile e più serio.

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Brett Sayles/Pexels

Brett Sayles/Pexels

L'età media di chi usa i dispositivi tecnologici portatili sta via via calando, e questo è indubbiamente un rischio. Gli esperti avvertono che i danni derivanti dall'esposizione prolungata alla luce blu sono ancora relativamente sconosciuti.

Così, sempre secondo i medici, è bene non abusare di tablet e smartphone, e alternare il tempo che passiamo allo schermo con qualche interruzione, magari ritrovando un po' di contatto con il "mondo reale".

Solo così potremo difenderci (e difendere i nostri figli, o nipoti) dal rischio di incorrere in una vera e propria "miopia digitale".

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