La morte di un animale domestico fa male quanto la perdita una persona cara, lo dice la psicologia

di Davide Bert

13 Aprile 2019

La morte di un animale domestico fa male quanto la perdita una persona cara, lo dice la psicologia
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Dire addio al proprio amico a 4 zampe provoca un dolore molto intenso, paragonabile a quello che si prova quando si perde una persona cara. Una simile affermazione può apparire esagerata a chi non ha mai posseduto un cane o un gatto ma è la pura verità. Non si tratta soltanto di un’opinione condivisa da altre persone che hanno vissuto storie simili ma del parere tecnico degli psicologi. La morte di un animale domestico è un lutto in piena regola.

via psychologytoday.com

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Purtroppo non sempre è facile spiegare agli altri il proprio stato emotivo né tanto meno si possono chiedere giorni di ferie come quando viene a mancare un familiare. Ciò rende il dolore ancor più faticoso da gestire perché non ci si può né fermare un attimo a metabolizzare la sofferenza, né si può tanto contare sulla comprensione di amici e colleghi. Ciò avviene in special modo quando nessuno di essi si è mai trovato in una situazione simile.

Un ricerca firmata dal Dipartimento di Psicologia dell’Università del Lancashire Centrale nel Regno Unito ha evidenziato come il legame tra esseri umani e animali domestici sia paragonabile a quello tra persone.

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Scontato dire che un cane o un gatto diventa con il tempo a tutti gli effetti un componente della propria famiglia. La relazione con loro attiva gli stessi processi cerebrali e ormonali di quando si stringono rapporti umani. Chi abbraccia o coccola il proprio animale come fosse il migliore compagno non è affatto pazzo, e se qualcuno osa pensarlo poco importa perché la verità è ben altra.

Queste adorabili creature purtroppo vivono relativamente poco rispetto ad una persona, di conseguenza quando non ci sono più lasciano un vuoto immenso.

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Secondo Dan Reidenberg, questo tipo di lutto va elaborato senza reprimere le proprie emozioni. In questo processo non bisogna avere alcuna fretta perché ognuno ha i suoi tempi ed è inutile paragonare il proprio dolore a quello di qualcun altro. Se non si riesce ad arginare la tristezza non bisogna vergognarsene perché non è assolutamente strano. Non si deve esitare nel chiedere aiuto a qualcuno, che si tratti di amici, familiari, gruppi di supporto o terapeuti.

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