Un dipendente di McDonald's con sindrome di Down va in pensione dopo aver servito sorrisi per più di 30 anni

di Laura Gagliardi

06 Febbraio 2019

Un dipendente di McDonald's con sindrome di Down va in pensione dopo aver servito sorrisi per più di 30 anni
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Di questi tempi trovare lavoro non è semplice; riuscire poi a restarvi per anni, è sempre più difficile. Che dire allora di chi arriva alla pensione dopo aver passato l'intera vita lavorativa presso una medesima azienda? Certamente definiremmo questa persona molto fortunata.

E, senza ombra di dubbio, Russell O'Grady lo è stato: nato con la sindrome di Down, a cinquant'anni è riuscito ad andare in pensione dopo averne passati più di trenta a lavorare per McDonald's. Ma forse, chi ha guadagnato di più da questa collaborazione è stata proprio l'azienda, che ha potuto avere un dipendente ligio al proprio dovere ma sempre con un sorriso per tutti.

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Russell O'Grady fa parte di quei 6.000 bambini che ogni anno nascono con la sindrome di Down negli Stati Uniti; una condizione genetica che ne ha determinato alcune inconfondibili caratteristiche fisiche, ma di sicuro non la sua buona sorte – una storia che Russell si è costruito con sudore e determinazione, raggiungendo un felice traguardo. 

È il 1984 quando un Russell diciottenne entra per la prima volta in un ristorante McDonald's a Northmead, nella zona ovest di Sydney, per iniziare un tirocinio lavorativo organizzato da Jobsupport: si trattava di un'iniziativa del governo australiano per aiutare le persone con disabilità intellettive a trovare un lavoro retribuito. Infatti all'epoca era particolarmente difficile per le persone diversamente abili avere delle simili opportunità.

 

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Un'esperienza che Russell ha vissuto dando il massimo di sé, in termini di impegno, ma anche di spirito: è così che alla fine del tirocinio, l'azienda decide di assumerlo a tempo pieno. In questo modo ha avuto inizio questa esperienza di lavoro che è durata per ben 32 anni, nel corso dei quali Russell si è occupato di tutto: dalla pulizia al servizio ai clienti, dal confezionamento delle scatole per le feste alla cucina, divenendo un dipendente modello – e non solo.

Il suo supervisore Courtney Purcell ha affermato che Russell era divenuto una sorta di icona per i clienti, che venivano anche da lontano per conoscerlo, affezionandosi. "Abbiamo clienti abituali che vengono a vedere Russell giovedì e venerdì, e lo staff si prende cura di lui, quindi ci mancherà", ha aggiunto Purcell. Infatti Russell si è sempre dimostrato un dipendente responsabile, prezioso, e molto gentile con tutti.

Una stima – quella espressa dai clienti e da tutti i suoi colleghi – che ha reso orgogliosa la famiglia di Russell, come ha sottolineato anche il padre Geoff "Russell è molto affettuoso, amato e apprezzato a tal punto da non crederci". Anche il fratello Lindsey ha dichiarato che Russell "ama molto il suo lavoro, a volte è sfacciato, è il mio fratello maggiore – e mi tiene in riga".

Il fatto di avere una professione stabile e di sentirsi apprezzato per il suo lavoro, ha avuto un impatto molto forte e positivo sulla vita di Russell, inducendolo ad assumere una prospettiva diversa, migliore, come racconta il padre :"Qualcuno gli ha chiesto se era handicappato, e lui ha risposto: Lo ero quando andavo a scuola, ma ora lavoro al McDonald's".

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Nonostante gli apprezzamenti e le soddisfazioni lavorative, dopo 32 anni Russell ha ritenuto che fosse il momento di ritirarsi ed andare in pensione; a quanto ha dichiarato, è un appassionato giocatore di bowling, e probabilmente passerà gran parte del suo tempo da pensionato al Northmead Bowling Club – dove siamo sicuri che presto si guadagnerà la stima di nuovi ammiratori ;)

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