Una nonna invia ad un giornale una lettera dalla casa di riposo per raccontare tutta la sua solitudine

di Alessandro Lolli

25 Luglio 2018

Una nonna invia ad un giornale una lettera dalla casa di riposo per raccontare tutta la sua solitudine
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Alcuni lo chiamano il ciclo della vita, per altri è segno dell'indifferenza dei nostri tempi. Quando siamo giovani siamo pieni di energie e circondati da amici e relazioni. Poi ci facciamo una famiglia e fondiamo i nostri affetti. Ma quando i nostri figli crescono e si fanno la loro vita, capita che rimaniamo soli, tragicamente soli.

Un'anziana signora, madre, nonna e bisnonna, ha raccontato la sua condizione a un giornale spagnolo. Vi proponiamo la traduzione della sua lettera commovente che ci spinge a riflettere su come ci comportiamo con le vecchie generazioni.

Si intitola: "Quello che ho e quello che non ho".

via aner gondra/Twitter

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pixabay.com

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"Questa lettera rappresenta il bilancio della mia vita. Ho 82 anni, 4 figli, 11 nipoti, 2 bisnipoti ed una stanza di 12 metri quadrati. Non ho più una casa e nemmeno le mie amate cose, però ho chi mi riordina la camera, mi prepara da mangiare e mi fa il letto, mi controlla la pressione e mi pesa. Non ho più le risate dei miei nipoti, non posso più vederli crescere, abbracciarsi e litigare; alcuni di loro vengono a trovarmi ogni 15 giorni; altri ogni tre o quattro mesi; altri, mai.

Non faccio più le crocchette o le uova ripiene e nemmeno i rotoli di carne macinata, né il punto croce. Ho ancora dei passatempo da fare ed il sudoku che mi intrattiene un po’".

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"Non so quanto mi rimarrà, però devo abituarmi a questa solitudine; faccio terapia occupazionale ed aiuto in ciò che posso chi sta peggio di me, anche se non voglio affezionarmi troppo: spariscono frequentemente. Dicono che la vita sia sempre più lunga. Perché? Quando sono sola posso guardare le foto della mia famiglia ed alcuni ricordi che mi sono portata da casa. E questo è tutto.

Spero che le prossime generazioni capiscano che la famiglia si costruisce per avere un domani (con i figli) e ripagare i nostri genitori con il tempo che ci hanno regalato per crescerci."

La lettera, pubblicata da un quotidiano di Granada, è stata condivisa su Twitter dall'utente Aner Gondra ed è diventata immediatamente virale. Speriamo che le nuove tecnologie aiutino i più giovani a capire meglio la vita e a mostrare rispetto e amore verso chi li ha preceduti. In fondo, cosa c'è di più bello che passare del tempo con i propri nonni?

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