Non sempre la plastica usata nelle bottiglie d'acqua è quella adatta: ecco come riconoscerla!

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di Claudia Melucci

06 Novembre 2016

Non sempre la plastica usata nelle bottiglie d'acqua è quella adatta: ecco come riconoscerla!
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Guardatevi attorno, quanti oggetti di plastica contate? Troppi, forse più del necessario. Ed è ancora più inquietante venire a conoscenza del fatto che in quella plastica che maneggiamo ogni giorno possano provenire sostanze tossiche responsabili di malattie che negli ultimi anni sono esplose in vere e proprie epidemie: cancro, diabete e in generale disfunzioni del sistema endocrino (in cui rientrano le patologie tiroidee). Alcuni ricercatori iniziano a parlare della piaga della plastica: è una piaga perché i risultati di un uso quotidiano di questo materiale stanno emergendo ma trovare una soluzione alternativa alla plastica sembra molto difficile...

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Concentriamoci sulle bottiglie dell'acqua: non sempre la plastica usata è quella giusta. Come riconoscerla?

Concentriamoci sulle bottiglie dell'acqua: non sempre la plastica usata è quella giusta. Come riconoscerla?

Sebbene al tatto sembri tutta uguale, esistono diversi tipi di plastica: praticamente se ne può creare ogni volta un tipo diverso, basta semplicemente allungare, accorciare o aggiungere atomi di altri elementi tra le lunghe catene di carbonio che formano questo materiale. 

Esistono plastiche, trasparenti, opache, rigide e molto flessibili, a seconda dell'uso e del prodotto con cui devono entrare in contatto: tutte queste caratteristiche sono dovute ad una diversa conformazione molecolare.

 

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Se avete una bottiglia d'acqua a portata di mano, prendetela ed esaminatela: sul fondo è presente un numero. Sapete che cosa sta ad indicare?

Se avete una bottiglia d'acqua a portata di mano, prendetela ed esaminatela: sul fondo è presente un numero. Sapete che cosa sta ad indicare?

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Quel numero indica il tipo di plastica ed è fondamentale in fase di differenziazione nei centri di raccolta: qui le diverse tipologie devono essere separate accuratamente in quanto plastiche diverse non possono essere riciclate insieme.

È come voler riciclare insieme il vetro con la carta, non ha senso! 

Il numero rispecchia alcune caratteristiche della plastica, e ci aiuta a capire se quel tipo in particolare potrebbe essere usato o meno per contenere l'acqua: vediamoli in dettaglio.

1) PET: l'abbreviazione sta per polietilene tereftalato. Questa plastica si presenta trasparente, leggera e flessibile.

Se possedete una bottiglietta con tale numero sarebbe preferibile non utilizzarla più di una volta in quanto tende a favorire la prolificazione batterica e a rilasciare componenti tossiche che interferiscono con il sistema endocrino. Per un utilizzo usa-e-getta è comunque molto indicata per contenere la bevanda.  

2) HDPE: è considerata la plastica più sicura. Rispetto al PET è molto più rigida e spesso opaca. Viene impiegata per i contenitori del latte, di succhi di frutta ed anche per detersivi e giocattoli. 

Gli esperti raccomandano di acquistare bottiglie di acqua che riportano esclusivamente questo marchio, perché ha un rilascio chimico molto ridotto in condizioni normali. 

3) PVC: nonostante la sua tossicità, è facile trovarlo come packaging di diversi alimenti e nei giocattoli per bambini. È importante escludere dal carrello della spesa eventuali beni che riportano questo numero stampato sulla confezione. Il PVC contiene sostanze plasticizzanti che vengono inserite durante il processo di sintesi, che colpiscono il sistema ormonale e causano tumori: queste componenti chimiche entrano facilmente in contatto con il cibo avvolto. 

4) LDPE: in questa plastica le catene di carbonio sono molti distanti tra loro (a differenza dell'HDPE), e ciò significa un materiale molto flessibile. Viene usato nelle confezioni di prodotti surgelati. Non è nota per rilasciare quantità levate di sostanze cancerogene ma comunque il suo utilizzo dovrebbe essere limitato. 

5) PP: il polipropilene, sintetizzato per la prima volta dal chimico italiano Giulio Natta, viene impiegato per il confezionamento di cibi più delicati, come i latticini, e per i tubi di maionese e ketchup. Anche questa plastica non risulta rilasciare sostanze tossiche in quantità elevata.  

6) PS: I pannelli bianchi e leggeri usati per proteggere un elettrodomestico all'interno della scatola, sono costituiti di polistirene. Questa plastica è responsabile del rilascio di stirene, del benzene e del butadiene, sostanze che aggrediscono il sistema nervoso e che possono innescare la formazione di cellule tumorali: non acquistate alimenti il cui packaging è costituito di questo materiale! 

7) Sotto il numero 7 ricadono tutte le altre plastiche, spesso formate dall'unione di materiali diversi: risulta perciò difficile stabilire la loro tossicità non avendo il dettaglio sulla loro composizione. Sarebbe preferibile non fidarsi di confezioni fatte di plastiche miste! 

In sintesi, si dovrebbe bere solo acqua contenuta in bottiglie marchiate con il numero 1 o 2.

In sintesi, si dovrebbe bere solo acqua contenuta in bottiglie marchiate con il numero 1 o 2.

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Ora conoscete in dettagli le caratteristiche delle plastiche che vengono usate per il confezionamento di cibi o di altri oggetti con cui entriamo quotidianamente in contatto. Controllare sempre il numero stampato e che sia quello giusto!

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