"I miei genitori non mi parlano più e non vogliono conoscere mio figlio a causa del suo nome: non è giusto"

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di Isabella Ripoli

14 Aprile 2024

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Di litigi in famiglia ne capitano tanti, non possiamo negarlo. I motivi sono diversi, come i protagonisti della discussione. A volte si sente o legge di genitori che non sono d'accordo con i figli, di suoceri che risultano fin troppo invadenti nelle questioni familiari o di fratelli e sorelle. E questi sono solo alcuni esempi. Perché succedono? Troppi sarebbero i casi da riportare, ma nella vicenda che stiamo per raccontarvi tutto ha preso il via dalla scelta di un nome.

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Da cosa è nata la discussione?

RDNE Stock project/Pexels

Il protagonista ha raccontato in uno sfogo - come lui stesso l'ha definito - quanto accaduto con i suoi genitori e in concomitanza con la nascita del suo primo figlio.

"Non sono mai stato molto in armonia con la mia famiglia - ha esordito l'autore - i motivi sono legati a una costante mania del controllo che cercavano di esercitare nei miei confronti e poi non sono mai stati troppo gentili con mia moglie. Il punto dell'ultimo malumore tra noi, però, non è questo. La mia famiglia ha una lunga tradizione secondo cui al primogenito bisogna dare il nome di uno dei nonni - ha proseguito - personalmente odio questa consuetudine perché penso che spetti ai genitori scegliere senza vincoli il nome del bambino, e poi ho visto troppe volte, da piccolo, discussioni rispetto a questo argomento". 

Il fulcro della diatriba, dunque, è la scelta del nome del nascituro. La famiglia del nostro protagonista non ammetteva una scelta personale, ma comandata, mentre lui e la moglie desideravano libertà decisionale, che hanno messo in pratica. Come gestire la faccenda?

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Una tradizione condivisa da tanti...

Pixabay

L'idea di tramandare i nomi di famiglia non è una cosa che si sente di rado. In diversi Paesi, culture e tradizioni è un aspetto molto importante. Segna quasi una prosecuzione della stirpe ed è come se i nomi che sopravvivono al trascorrere del tempo creassero una sorta di fil rouge tra le generazioni. Figli che scelgono il nome del padre per il loro primogenito, altri che non stentano a decidere di chiamare una bambina con il nome della nonna e così via, considerando anche la possibilità che in alcuni casi non si onori solo la persona in vita, ma anche chi è scomparso.

Ecco, allora, che la scelta del nome per un bambino diventa per molti una questione di rispetto nei riguardi dei propri predecessori e non si può quasi prendere decisione differente senza il rischio di arrecare fastidio e creare malumori. Tanti di noi possono comprendere alla perfezione simile vicissitudine, essendosi trovati in prima persona coinvolti da una discussione simile.

Figlio rinnegato solo per un nome

4clients/Needpix

Per la famiglia in questione la scelta del nome per il nuovo arrivato è diventato motivo di litigi - seppur i rapporti già non fossero rosei - portando a prese di posizione drastiche. Il nostro protagonista ha raccontato di aver tentato più volte un avvicinamento con i suoi genitori, pregandoli quasi di conoscere il loro nipotino, ma a quanto pare nemmeno la dolcezza di un bambino ha sortito qualche effetto. 

"A 5 mesi i miei genitori non hanno ancora conosciuto mio figlio - si legge nel post - ho provato a convincerli più volte per farli diventare parte della sua vita, ma si rifiutano. Li ho anche invitati al battesimo, un po' per riprovare e un po' per non sentirmi in difetto nei loro riguardi, ma niente. Ho anche scoperto da un amico di famiglia che mio padre mi ha eliminato dal testamento, non che cercassi il suo denaro, ma mi hanno cancellato dal nucleo".

La decisione di non proseguire con la tradizione è costata cara all'uomo. In mille modi ha cercato di far comprendere il suo punto di vista, tentando anche di avere sostegno da sua madre che, anni prima, si era trovata in circostanze simili, ma non c'è stato modo di modificare la loro risposta.

Cos'hanno commentato gli utenti?

Chi ha letto il post ha consigliato vivamente all'uomo di lasciar perdere la sua famiglia. "Hai tentato più volte di riavvicinarti, gli hai chiesto se vogliono far parte della vita di tuo figlio, si sono rifiutati, non puoi fare altro: lasciali stare" - così recita un commento che descrive alla perfezione il sentimento comune di chi ha risposto. 

Tu, invece, cosa ti sentiresti di dire al riguardo: ti sembra giusto prendere simile decisione, oppure avresti evitato di arrabbiarti per il mancato rispetto di una tradizione, anche giustificato?

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