I colleghi gli provocano un attacco di panico con una festa a sorpresa e viene licenziato: risarcito con 450.000$
Ci sono persone che non amano affatto le sorprese. Non si tratta sempre di una scelta, ma di una seria presa di coscienza della propria condizione di salute mentale, che deve essere preservata: ricevere sorprese o essere al centro dell'attenzione, infatti, può provocare in molte persone reazioni avverse, come attacchi di panico e ansia incontrollata. Un dipendente aveva chiaramente detto ai suoi colleghi ed ex-datori di lavoro di non volere assolutamente una festa a sorpresa, ma questi hanno ignorato la sua volontà, celebrandolo durante la pausa pranzo. Il dipendente ha avuto un attacco di panico e la situazione è degenerata. Ora vi spieghiamo come.
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Cosa c'è che non è chiaro nella richiesta "non organizzatemi una festa a sorpresa"? I colleghi e i datori di lavoro di Kevin Berling, lo sfortunato protagonista di questa storia, non ricordavano questo "particolare" e hanno agito di testa loro, facendo degenerare la situazione. Nel momento in cui i colleghi hanno scoperto le carte in tavola e hanno sorpreso il povero Kevin con una festicciola in ufficio, come da tradizione, il dipendente è scappato in macchina a mangiare il suo pranzo, deciso a non rimanere al centro dell'attenzione. Glielo aveva detto, d'altronde, di soffrire di attacchi di ansia, ma tutti in ufficio hanno sottovalutato la sua salute mentale.
Il giorno dopo, Kevin è stato richiamato durante una riunione in cui è stato fortemente criticato a causa della sua reazione alla festicciola in suo onore. Qualche giorno dopo, Kevin è stato licenziato.
Oltre il danno anche la beffa: è stato così che Kevin ha deciso di agire per vie legali, citando in giudizio l'azienda. Sebbene la motivazione principalmente espressa dall'azienda del licenziamento di Kevin fosse il fatto che "l'ambiente di lavoro non era sicuro con lui all'interno", il giudice ha dato ragione all'ex-dipendente. Nessuno, infatti, si era preoccupato di tutelare le sue condizioni di salute mentale e, come se non bastasse, avevano preso la decisione di licenziarlo. Ecco che Kevin si è preso così la sua rivincita: l'uomo è stato risarcito con ben 450.000 dollari!
Una storia che cerca di fare un po' di luce su quanto siano sottovalutate certe malattie e certe condizioni psichiche nei luoghi di lavoro, dove ognuno di noi trascorre la maggior parte del suo tempo.