Se non sorridi, non puoi iniziare il tuo turno di lavoro: accade in un'azienda cinese

di Simone Fabriziani

18 Febbraio 2022

Se non sorridi, non puoi iniziare il tuo turno di lavoro: accade in un'azienda cinese
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Non tutti i giorni che costellano la nostra quotidianità sono identici o simili a quelli già passati, ci sono giornate decisamente positive in cui vale la pena svegliarsi con un sorriso a trentadue denti oppure giornate tristi, malinconiche, pesanti, per cui sembra già difficilissimo alzarsi la mattina per prepararsi e recarsi a lavoro. Una cosa che accade più o meno a tutti quelli che si recano dal lunedì al venerdì in ufficio, ma non tutti i capi ammettono l'umore sbagliato sul posto di lavoro, come ad esempio sta accadendo ad una grande azienda tecnologica cinese...

via Financial Times

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Pix4Free/Not The Actual Photo

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Accade alla Canon Information Technology cinese, che rivela di aver creato un sistema di videosorveglianza dei suoi dipendenti molto rigido e che già è stato fortemente criticato per i suoi usi non sempre troppo "etici". Questo sistema di videosorveglianza, basato sulla tecnologia avanzata dell'intelligenza artificiale, è stato programmato appositamente per riconoscere le varie espressioni facciali dell'essere umano: dal volto triste a quello sorridente, da quello indifferente a quello arrabbiato, e via dicendo. Ebbene, sembra che alla Canon cinese questo sistema di riconoscimento facciale venga usato per permettere ai propri dipendenti di accedere ad alcune aree di lavoro o di limitarne per l'appunto lo stesso accesso.

In poche parole, se il dipendente della Canon arriva a lavoro sorridente, gli verrà permesso di accedere ad alcune aree come ad esempio la la sala riunioni dove vengono prese le decisioni più importanti, in caso contrario, gli verrà inibito l'accesso. Il sorriso, che sia forzato o meno, permette quindi lo sblocco delle porte per l'ingresso nelle stanze di lavoro e la prenotazione delle sale riunioni. Un sistema di videosorveglianza e riconoscimento facciale che molti stanno etichettando come poco etico.

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Jakob Montrasio/Wikimedia - Not The Actual Photo

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Non sarebbe di certo la prima volta che un'azienda asiatica faccia uso di sistemi di videocontrollo nei confronti dei propri dipendenti con fini decisamente anti-lavorativi, come ad esempio il cronometraggio dei minuti della pausa pranzo oppure gli spostamenti dei lavoratori fuori dall'ufficio, così come i siti, le app, i software che questi ultimi utilizzano o consultato sul computer che utilizzano per svolgere il loro lavoro.

Voi cosa ne pensate di queste sistema di controllo? Siamo veramente arrivati al punto che presto ci controlleranno anche nell'intimità delle nostre case?

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