Ferie solidali: i dipendenti regalano le loro ferie residue a un collega che deve assistere il figlio minorenne

di Marta Mastrogiovanni

11 Dicembre 2020

Ferie solidali: i dipendenti regalano le loro ferie residue a un collega che deve assistere il figlio minorenne
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Spendiamo più della metà del nostro tempo sul posto di lavoro, motivo per cui dovremmo cercare di renderlo un luogo accogliente e di migliorarlo in caso ci fosse la necessità di farlo. Tra colleghi, a volte, non scorre buon sangue ed è un vero peccato: tra dipendenti ci si dovrebbe aiutare. La buona notizia a tal proposito arriva da Pesaro, dove un giovane dipendente del Comune ha dovuto fare richiesta di "ferie solidali" all'ufficio del personale. Il motivo? Suo figlio minorenne ha assolutamente bisogno di assistenza immediata, ma lui ha terminato tutte le ferie a sua disposizione. Le "ferie solidali" consentono a tutti i dipendenti della stessa azienda di offrire volontariamente alcuni giorni delle proprie ferie residue. Ovviamente, vanno rispettate determinate regole per poter usufruire di queste ferie particolari.

via Il Fatto Quotidiano

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L'appello è arrivato da un giovane dipendente del Comune di Pesaro ed è stato inoltrato a tutti i 640 dipendenti del Comune, dalla responsabile dell'ufficio Sonia Gigli. La risposta di molti colleghi è stata immediata, mentre tanti altri hanno subito telefonato per capire di cosa si trattasse. Sul momento, oltre 60 dipendenti hanno confermato la loro disponibilità nel cedere ferie residue e giorni di festività soppresse e sicuramente non saranno gli unici. È la prima volta che, almeno al Comune di Pesaro, viene fatta questa particolare richiesta e anche se il 10 dicembre 2020 scadeva la possibilità di offrire le proprie ferie, la responsabile Sonia Gigli ha assicurato che il termine non è perentorio e che, dunque, verranno accolte ancora le eventuali offerte. Non pensate, ovviamente, che queste ferie vengano date a chiunque; per usufruirne bisogna rispondere a determinati requisiti!

Un gesto di solidarietà che, soprattutto in un momento in cui la paura per il Covid-19 non sembra lasciarci stare, merita di essere raccontato.

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