Noto chef stellato sfama i rifugiati in fuga al confine ucraino: una catena di solidarietà

di Marta Mastrogiovanni

02 Marzo 2022

Noto chef stellato sfama i rifugiati in fuga al confine ucraino: una catena di solidarietà
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Quando scoppiano i conflitti tra due o più Paesi, scoppiano anche le cosiddette crisi umanitarie e aiutare diventa la parola d'ordine. Si sa che la guerra è voluta da pochi ed è subita da molti; a rimetterci, infatti, è sempre la popolazione: uomini, donne, bambini indifesi che cercano un riparo. Dopo l'attacco della Russia in Ucraina, migliaia di civili ucraini stanno cercando di raggiungere i confini per mettersi in salvo. Tra i tanti volontari che sono sul campo ad aiutare come meglio possono le persone, c'è anche un noto chef stellato, José Andrés, pronto a sfamare i civili in difficoltà.

via Washington Post

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Ci sono molti modi di "combattere" ha affermato il famoso chef stellato José Andrés e tra i tanti, non serve certo imbracciare un'arma. Andrés e tantissimi altri volontari della Croce Rossa e civili, si sono messi a disposizione per sfamare tutti i profughi che, scappando dal conflitto, arrivano al confine con la Polonia per cercare di mettersi al riparo. Durante la notte le temperature arrivano sotto lo zero e un pasto caldo può davvero salvare la vita: un po' di pollo, una zuppa, torta di mele - Andrés e la sua organizzazione no-profit, World Central Kitchen (WCK), hanno distribuito più di 8.000 pasti durante questi giorni di conflitto.

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Il ristoratore non è nuovo a questo tipo di iniziative umanitarie, tanto che, per chi non lo sapesse, ha fondato la sua organizzazione "WCK" nel 2010 dopo che un terremoto di magnitudo 7,0 colpì Haiti. Il suo intenso lavoro con l'associazione umanitaria lo ha persino portato ad essere nominato per il Premio Nobel per la Pace nel 2019.

Oggi l'emergenza è in Ucraina e Andrés, anche questa volta, non si è tirato indietro. Al momento è al confine, ma ha dichiarato che entrerà assieme alla sua organizzazione in Ucraina non appena sarà più sicuro farlo. Per ora, il WCK si è anche coordinato con le suore della Caritas per servire cibo ai rifugiati, in attesa che la situazioni migliori.

Twitter / José Andrés

Twitter / José Andrés

"Ragazzi, ci sono molti modi per combattere" ha ripetuto Andrés, "Alcune persone combattono per assicurarsi che le persone siano nutrite, e quelle sono le nostre persone, e le sosterremo in tutti i modi". Il supporto dello chef e della sua organizzazione, coadiuvato anche da altre organizzazioni, è solido e reale ed è un faro di speranza in quella che sembra una delle situazione più buie degli ultimi decenni.

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