Stare a casa per il Coronavirus non è una vacanza, ma può essere l'occasione per coltivare rapporti e interessi

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di Lorenzo Mattia Nespoli

14 Marzo 2020

Stare a casa per il Coronavirus non è una vacanza, ma può essere l'occasione per coltivare rapporti e interessi
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A nessuno di noi piace la situazione che stiamo vivendo a causa dell'epidemia da Coronavirus. Le notizie che si susseguono, giorno dopo giorno, non sono confortanti ed è per questo che autorità sanitarie e istituzioni, un po' ovunque, consigliano di evitare il più possibile contatti sociali e contesti in cui ci sia troppo affollamento o distanze ravvicinate. 

I negozi e le scuole chiudono; molte attività si fermano o rallentano: le misure volte al contenimento del virus vanno in questa direzione. Per molte persone questo significa trascorrere più tempo a casa, con modifiche alla quotidianità dei più giovani. Soprattutto a loro occorre ricordare che quella che stiamo vivendo non è una "vacanza forzata", ma un'emergenza sanitaria. Una cosa seria, che merita di essere gestita con responsabilità e buon senso. Allora, perché non trovare qualcosa di positivo anche in questa situazione?

via The New York Times

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L'emergenza c'è e nessuno, nel passato recente, si era mai trovato a dover affrontare una situazione come quella originata dal Coronavirus. Preso atto di questo, e per non lasciarsi guidare da ansia, stress e frustrazione, è bene tenere a mente che, anche in una situazione in cui siamo costretti a muoverci il meno possibile, possiamo trovare spunti positivi. Per noi e per gli altri.

Cosa significa? Le mura delle nostre case non sono una prigione, ma un luogo di cui molto spesso, presi dalla frenesia quotidiana, ci dimentichiamo il valore. A casa abbiamo i nostri affetti, i nostri spazi, le nostre cose. Non si tratta solo di un modo di dire: stando a casa possiamo davvero riscoprire il piacere di stare in famiglia e coltivare interessi che, per via delle troppe attività quotidiane a cui siamo abituati, magari tralasciamo.

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E non stiamo parlando solo di noi stessi, ma anche e soprattutto delle situazioni in cui ci sono partner e figli in casa. Specie se sono piccoli, le cose da fare e con cui divertirsi non mancano, ma ci si può svagare anche con i ragazzi più grandi. Da un disegno a un buon libro, passando per un lavoro creativo fai-da-te o bricolage, per lo studio di uno strumento musicale, un aiuto con i compiti, o qualche ora in cucina: le alternative a un'uscita ci sono, basta solo ingegnarsi un po' e metterle in pratica. 

Così facendo, non solo i rapporti potranno trarne dei benefici, ma potremo, allo stesso tempo, evitare di mettere a rischio la nostra salute, quella dei nostri cari e degli altri. Senza contare che avremo l'occasione, mai come ora, di parlare e approfondire il legame con chi amiamo, imparando cose nuove e utili.

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Gli strumenti tecnologici, poi, permettono di rimanere connessi l'un con l'altro, e questo è un bene soprattutto se abbiamo figli grandi che, invece di un aperitivo o di una serata con gli amici, possono sempre tenersi in contatto con videochiamate e social network. 

Per molti genitori, questa può essere un'occasione unica per per proporre nuove attività ai più piccoli e salvaguardare la loro salute. Abbiamo bisogno di questo nel momento che stiamo attraversando, perché solo con un il buon senso e la responsabilità potremmo dire di essere davvero una comunità, uniti contro un virus che possiamo e dobbiamo sconfiggere.

scott.af.mil

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