Tutta la scuola impara la lingua dei segni per dare il benvenuto ad una bimba sorda di 6 anni

di Marta Mastrogiovanni

15 Novembre 2019

Tutta la scuola impara la lingua dei segni per dare il benvenuto ad una bimba sorda di 6 anni
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Per fare davvero inclusione bisogna partire dalle basi, insegnando ai bambini modi e mondi alternativi, sia a scuola che in famiglia. Ad esempio, alla Dayton Consolidated School, negli Stati Uniti, tutti i piccoli studenti hanno imparato 20 frasi e parole nella lingua dei segni per dare il benvenuto a Morey Belanger, una bimba di 6 anni con problemi uditivi. Morey è stata la prima studentessa con disabilità uditive ad iscriversi alla Dayton, così gli insegnanti della scuola hanno deciso di accoglierla al meglio, cercando di far imparare a tutti un po' di frasi per poter comunicare. Perché comunicare è essenziale e nessuno deve essere lasciato indietro.

via CNN

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Hanno fatto davvero un bel lavoro gli insegnanti e gli studenti della Dayton Consolidated School, per accogliere la piccola Morey Belanger in prima elementare. Nei corridoi dell'edifico e all'interno delle classi sono stati appesi dei cartelli che riportassero le indicazioni per comunicare alcune frasi e parole nella lingua dei segni. Inoltre, il primo giorno di scuola, l'istituto ha ingaggiato una "Cenerentola" per accogliere la piccola e per cantare a tutti i bambini nella lingua dei segni.

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La preside dell'istituto, Kimberly Sampietro, ha dichiarato che l'arrivo della piccola Morey ha ampliato gli orizzonti di tutti gli studenti e di tutto il personale scolastico, portando a scuola una cultura a cui nessuno era mai stato esposto precedentemente. Per integrare la lingua dei segni nelle lezioni quotidiane, la preside a chiesto agli insegnanti di frequentare dei corsi appositi, anche online, per imparare bene la lingua. 

La mamma della piccola Morey è molto emozionata e si dice fortunata per tutti gli sforzi che la scuola fa per accogliere sua figlia: "I bambini la abbracciano, l'ammirano, la vogliono vicino e vogliono relazionarsi con lei". 

La notizia ci riempie il cuore di gioia e speriamo che "esperimenti" simili non rimangano soltanto dei bei gesti isolati da elogiare, ma che possano essere riprodotti con lo stesso impegno ed entusiasmo in tutte le scuole.

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