Un uomo non vedente viene ridotto in lacrime quando NESSUNO gli cede il posto riservato ai disabili

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di Claudia Melucci

07 Aprile 2018

Un uomo non vedente viene ridotto in lacrime quando NESSUNO gli cede il posto riservato ai disabili
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Le nostre città sono piene di barriere architettoniche, ma non rendiamo minimamente conto di quanto siano pericolose ed umilianti per chi si trova a doverle affrontare: una persona che oltre al suo handicap è impossibilitata ad attraversare la strada  in sicurezza, a camminare su un marciapiedi senza finire in una buca o a spostarsi con i mezzi pubblici, si sente dimenticata dalla società. Ma quando alle difficoltà strutturali si aggiunge l'indifferenza delle persone, si perde anche l'ultima speranza di vivere in un mondo civile. 

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Amit Patel documenta le sue avventure nella metro di Londra sul suo profilo Twitter: quasi ogni giorno lui e Kika, la cagnolina che lo guida, vivono delle situazioni surreali.

Amit Patel è un cittadino londinese che ha perso la vista 5 anni fa a causa del cheratocono, una malattia che deforma la cornea fino alla cecità. Il 37enne si è ritrovato così a dover abbandonare la sua neonata carriera di medico e ad affrontare gli ostacoli architettonici della sua città: ma ad averlo ferito nel profondo, è stato il comportamento avuto dai suoi concittadini.

Un giorno di pioggia dei tanti della città di Londra, Amit si è ritrovato a dover prendere la metro: dopo aver affrontato tutte le difficoltà che comporta la pioggia, è salito finalmente sul vagone su cui erano riservati dei posti ai disabili, ed è qui che non si aspettava di vivere quello che sarebbe avvenuto di lì a poco. 

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Amit ha rivolto a Kika il comando 'cerca un posto': di solito qualcuno che sente le parole anticipa la ricerca di Kika e lascia il posto all'uomo, ma quel giorno non accadde nulla di tutto questo.

La metro era colma di pendolari e di passeggeri, era impossibile che nessuno avesse sentito il comando di cercare un posto rivolto a Kika, eppure nessuno si mosse, nemmeno coloro che erano seduti ai posti riservati ai disabili. 

Così, Amit è dovuto rimanere per 30 minuti con la schiena attaccata alle pareti del vagone, cercando di non cadere: il pavimento era completamente bagnato e il rischio di scivolare era molto alto. 

Quando accadono situazioni simili, Amit soffre perlopiù per Kika: oltre a lui, anche i cani di servizio devono sopportare delle situazioni profondamente stressanti.

"Lei si prende cura di me ogni giorno, e io non potevo fare nulla per lei", ha scritto Amit: "È in questi casi che è possibile vedermi piangere."

Kika, quel giorno, è dovuta rimanere in mezzo alla folla, con decine di persone che si muovevano in continuazione intorno a lei. Per un cane è molto difficile mantenere la calma in queste condizioni, soprattutto se non deve mai smettere di prestare servizio al padrone non vedente.

Non è la prima volta che Amit denuncia una simile situazione nella metro di Londra: oltre alle diffuse barriere architettoniche ci si mette l'indifferenza e l'egoismo delle persone.

Amit ha da tempo fissato una telecamera sul dorso di Kika per mostrare a tutti quelle che in un primo momento gli parevano solo delle sue impressioni: invece, davvero le persone non si curano del fatto che sia non vedente e che sia accompagnato da un cane di servizio. "Fanno finta di non vedere o di non sentire", ha detto. 

Amit non è l'unica persona a trovarsi in situazioni umilianti del genere: in un paese civile, però, si dovrebbe dimostrare di avere cura ed attenzione prima di tutto per le persone che ne hanno più bisogno.

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