Dipendenti costretti a orari estremi, così gli straordinari diventano la normalità

di Cassandra Testa

22 Aprile 2024

Lavoratori costretti a svolgere turni opprimenti
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Oggi, nel mondo del lavoro, la flessibilità d'orario è diventata sempre più importante in quanto consente ai dipendenti di gestire in autonomia il proprio tempo e di migliorare il bilanciamento tra vita professionale e personale.

Tuttavia, la distinzione tra un orario di lavoro flessibile e il lavoro straordinario può essere complessa e, talvolta, può portare a dei fraintendimenti, come la vicenda che ha coinvolto il lavoratore protagonista di questa storia.

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Come si è svolta la vicenda?

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Un dipendente di un'azienda di supporto IT racconta in un post di Reddit di aver stretto un accordo informale con il suo datore di lavoro al fine di gestire il proprio tempo in modo flessibile anziché registrare le chiamate fuori orario come straordinario.

Quest'accordo ha funzionato bene per entrambe le parti per molti anni: il dipendente era sempre disponibile e risolveva i problemi in qualsiasi momento, anche fuori dal normale orario d'ufficio, senza alcun problema.

Tuttavia, un giorno il datore di lavoro gli ha chiesto di rimanere in sede fino alla fine del suo orario standard, poiché altri dipendenti si erano lamentati del fatto che se ne andasse spesso un'ora prima dall'ufficio.

Il dipendente ha cercato di spiegare che stava solo usando le ore extra accumulate, ma il suo capo ha insistito sul fatto che l'andarsene via prima poteva essere visto molto male dai suoi colleghi.

A questo punto, il lavoratore ha deciso di prendere sul serio la richiesta e ha iniziato a registrare tutte le ore aggiuntive come straordinario, anche quelle che prima avrebbe considerato come tempo libero.

Il dipendente ha, inoltre, evidenziato il fatto che il suo lavoro poteva essere benissimo svolto da casa grazie all'accesso remoto, ma l'azienda preferiva che rimanesse in ufficio tutto il giorno, riflettendo così una mentalità ancora da vecchia scuola.

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Qual è il confine tra lavoro straordinario e orario flessibile?

donna triste per il lavoro

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Il confine tra lavoro straordinario e orario di lavoro flessibile può essere abbastanza delicato e dipende spesso dagli accordi stabiliti tra dipendente e datore di lavoro.

L'orario di lavoro flessibile implica solitamente una certa libertà per il dipendente nel determinare quando e come svolgere le proprie attività lavorative, purché vengano rispettate le ore di lavoro complessive stabilite dall'azienda.

In questo contesto, il dipendente potrebbe avere la possibilità di iniziare o terminare la giornata lavorativa in momenti diversi dagli orari tradizionali, lavorare da remoto o prendere delle pause durante la giornata lavorativa a patto che porti a termine gli incarichi assegnati.

Diversamente, invece, il lavoro straordinario si verifica quando il dipendente lavora al di fuori dell'orario normale di lavoro, generalmente in risposta a esigenze aziendali specifiche come scadenze serrate, situazioni di emergenza o progetti urgenti. Il lavoro straordinario è spesso compensato attraverso pagamenti aggiuntivi od ore di riposo extra.

Tuttavia, la linea di separazione tra lavoro straordinario e orario di lavoro flessibile può diventare sottile se non vi è una chiara distinzione tra le due tipologie di prestazione dell'attività all'interno del contratto o negli accordi informali tra dipendente e datore di lavoro.

La vicenda dell'addetto al supporto IT evidenzia l'importanza di definire chiaramente i confini tra lavoro straordinario e orario flessibile. Sebbene la flessibilità sia diventata molto importante nel mondo moderno del lavoro, la mancanza di chiarezza e di comunicazione tra dipendente e manager può portare facilmente a dei fraintendimenti e a dei conflitti: il lavoratore di questo storia si è in seguito licenziato trovando un'azienda dalla mentalità più aperta e ha consigliato a tutti gli utenti di Reddit di non dare per scontato il proprio valore!

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