"Mia suocera e i miei figli sono rimasti bloccati in aeroporto per pochi dollari: un trattamento indicibile"

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di Isabella Ripoli

29 Gennaio 2024

"Mia suocera e i miei figli sono rimasti bloccati in aeroporto per pochi dollari: un trattamento indicibile"
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Ci sono tante cose destabilizzanti che possono capitare nella vita. Situazioni che ci mettono ansia, che sono difficili da gestire soprattutto quando si è lontani da casa e non si vorrebbe altro che rientrare. Vi è mai capitato, ad esempio, di perdere un treno, o addirittura un aereo, rimanendo bloccati nel luogo dal quale si stava partendo? Non è bello vedere il treno partire o l'aereo decollare senza essere a bordo, ma soprattutto senza sapere come fare per rimediare. 

In una situazione più o meno simile si sono trovati una nonna e i suoi nipoti che, per non essere riusciti a pagare pochi dollari, hanno perso l'aereo che li avrebbe riportati a casa. 

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Ecco come sono andate le cose

Ecco come sono andate le cose

David McKelvey/Flickr

Lo spiacevole episodio è stato raccontato da Jaimie Tawhi, genero della donna e padre dei bimbi che erano con lei. Lamentandosi profondamente della compagnia aerea con cui avrebbero dovuto viaggiare, l'uomo ha detto che per pochi dollari i passeggeri sono stati "cacciati" dall'aereo e lasciati in aeroporto senza possibilità di rientrare a casa. 

In pratica il bagaglio della signora Marlene pesava qualche chilo in più rispetto al consentito, motivo per cui il personale di terra le ha detto che avrebbe dovuto pagare un piccolo sovrapprezzo. Senza fare storie, la donna ha aspettato che imbarcassero il bagaglio, dopodiché si sarebbe spostata al desk per il pagamento. Trascorso qualche istante, però, ha dimenticato di effettuare il pagamento, recandosi direttamente all'imbarco insieme ai nipoti.

Il mancato pagamento, però, li ha bloccati prima di poter salire.

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L'intervento del genero

L'intervento del genero

Jetstar Airways/Flickr

"Poiché ero stato io a pagare e prenotare i biglietti - ha raccontato su Facebook Tawhi - la compagnia mi ha contattato e detto che se non fosse stato pagato il supplemento, mia suocera e i bambini non sarebbero potuti partire. Ho provato a effettuare il pagamento da remoto e nel giro di pochissimi minuti, ma quando ho richiamato la compagnia mi ha comunicato che i passeggeri erano rimasti a terra e che il volo era partito - ha continuato ancora l'autore del post - Non contesto il fatto che dovessi pagare il sovrapprezzo, era giusto e l'avrei fatto, ma il modo in cui sono stati trattati". 

Dunque, non era stata la richiesta a far infuriare l'uomo, bensì il fatto che lo staff della compagnia si fosse comportato male, a suo avviso, con una donna che aveva viaggiato una sola volta e che, tra l'altro, era insieme a tre bambini piccoli. 

Dalla compagnia sono arrivate le scuse per quanto accaduto, con la promessa che avrebbero approfondito la vicenda per capire com'erano andate le cose e rimediare all'inconveniente.

La reazione delle persone...

Gli utenti che hanno letto il post non sono stati del tutto d'accordo con le lamentele dell'uomo. Va bene che lo staff avrebbe potuto reagire in modo diverso, gestendo in altro modo la faccenda, ma la maggior parte ha sostenuto che fosse normale da parte della compagnia chiedere il supplemento per i chili di troppo e che la colpa per l'accaduto fosse da dare alla dimenticanza della donna.

Tu che ne pensi: la compagnia avrebbe potuto far imbarcare comunque la nonna con i nipoti, in attesa del pagamento da parte del genero, oppure credi che abbia gestito in modo trasparente e corretto la situazione?

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