Permette che il figlio giochi 50 ore a settimana ai videogiochi: "è del tutto dipendente ma non mi interessa"

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di Marco Bonavolontà

15 Maggio 2023

Permette che il figlio giochi 50 ore a settimana ai videogiochi: "è del tutto dipendente ma non mi interessa"
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Quando si ha un figlio, un maschio, si sa che prima o poi arriverà quel momento. Succede sempre, presto o tardi. I ragazzi crescono in fretta e da adulti possono diventare chiunque e sorprenderci in continuazione, ma questo non vale quando sono giovanissimi. Perlomeno c'è qualcosa di già praticamente scritto fin dalla loro nascita: loro giocheranno e crescendo videogiocheranno!

Ammettiamolo, quale ragazzo, magari adolescente, non adora passare del tempo davanti al PC o alle più famose console di intrattenimento videoludico? Sono davvero poche le eccezioni: tutti, partendo magari in tenere età da uno smartphone, finiscono con il giocare ai videogiochi. Generalmente i genitori non sono proprio contenti di questo fatto. Ma non tutti: la mamma di questa storia è ben lieta che suo figlio passi ben 50 ore a giocare piazzato davanti ad uno schermo.

via Thesun

Marco Verch/Flickr - Not the actual photo

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Clare Matthew è madre di due figli, uno dei due, Ben, è un videogiocatore accanito e lei stessa ritiene che abbia una "dipendenza" dai videogiochi, ma non è affatto preoccupata di questo, anzi: ne va fiera.

Ben ha ricevuto la sua prima console all'età di 4 anni e subito si è innamorato di quella realtà virtuale. Ha cominciato a passare davanti alla TV, munito rigorosamente di joystick e cuffie a "padiglioni" isolanti, tutto il suo tempo libero, praticamente ogni minuto in cui è sveglio arrivando a giocare anche 50 ore a settimana.

"Quando era piccolo facevo difficoltà a staccarlo da quei giochi: si metteva ad urlare e si rifiutava di spegnere, anche se era l'ora dei pasti. Ho dovuto cominciare a staccargli tutto personalmente e alla fine ha capito come comportarsi", ha rivelato la mamma che,  nonostante tutto, non si dice preoccupata del tempo speso dal figlio in quella maniera. E ha le sue motivazioni.

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Pickpik - Not the actual photo

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"Mio figlio è semplicemente un genio. Lo è davvero: anche se passa tutto quel tempo davanti ai videogiochi è il miglior studente della sua classe, i professori lo adorano e i suoi voti sono impeccabili. Come potrei lamentarmi con lui di qualcosa? Se questo è ciò che ama fare mi sento in dovere di incoraggiarlo". Ha dichiarato la donna.

Però il ragazzo non esce quasi mai di casa: eccetto che per andare a giocare a calcio 3 volte alla settimana, nel ruolo di portiere, non lascia mai e i nessun altro caso la sua stanza. Neppure nel weekend. E i suoi amici?

Fanno lo stesso, sono tutti connessi tramite la chat vocale del gioco e fanno gruppo "a distanza" ritrovandosi tutti insieme a videogiocare online. "Non lo costringerò a uscire se non vuole farlo: è così felice ed intelligente, perché dovrei volerlo cambiare?!", ha esclamato Clare.

Insomma, nonostante la donna abbia ricevuto svariate critiche riguardo questa tematica, sembra proprio che non intenda modificare il suo atteggiamento a tal proposito. Voi cosa ne pensate del suo modello educativo?

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