Dipendente sfruttato e sottopagato si licenzia: senza di lui l'azienda perde 40 milioni di dollari

di Marta Mastrogiovanni

09 Marzo 2022

Dipendente sfruttato e sottopagato si licenzia: senza di lui l'azienda perde 40 milioni di dollari
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"Tutti sono utili ma nessuno è indispensabile" sembra essere il motto di molte aziende che puntano esclusivamente al profitto, senza curarsi troppo delle condizioni lavorative dei propri dipendenti. Al giorno d'oggi, purtroppo, è sempre più difficile riuscire a ricoprire una mansione ed essere pagati il giusto, motivo per cui le rivendicazioni da parte dei dipendenti non mancano mai. Quasi mai, però, le richieste vengono prese in considerazione e accettate al 100% dai datori di lavoro, con grande rischio da parte della stessa azienda. Un dipendente, infatti, ha raccontato la sua storia su Reddit, sottolineando come la sua dipartita abbia causato all'azienda per cui lavorava una perdita da quasi 40 milioni di dollari. Può essere un dipendente così importante? Certamente!

via Reddit

Pexels / Not the actual photo

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Il dipendente che ha condiviso la sua storia lavorava in ambiente informatico ed era chiaramente una risorsa preziosa per la sua azienda. Come capita spesso in queste situazioni, il dipendente era oberato di lavoro e pagato troppo poco per essere reperibile 7 giorni su 7, anche nei weekend e durante le feste. Oltretutto, per lui non era previsto alcun bonus, anche se doveva essere costantemente reperibile per tre clienti diversi. Dopo qualche tempo, l'uomo ha chiesto all'azienda, una multinazionale con un fatturato a più di sei cifre, delle migliori condizioni lavorative. L'uomo aveva tutte le ragioni del mondo per avanzare quelle richieste: 

"Quando ho accettato il lavoro non sono stato assunto a tempo pieno, e inizialmente sarei dovuto rimanere con loro per un solo anno, poi le mie mansioni sono aumentate, mi hanno assunto a tempo pieno ma il mio stipendio è aumentato solo di 2.000$ l'anno. Un mio collega, che poi è diventato il mio capo, guadagnava già il triplo di me, con le stesse identiche mansioni".

La risposta dell'azienda, però, non è stata conciliante, nonostante le ingiuste condizioni lavorative dell'uomo: 

"Ho detto al mio capo che avevo bisogno che il mio stipendio corrispondesse a quello che aveva lui prima della promozione, altrimenti me ne sarei andato. Mi sembrava giusto, visto che stavo guadagnando un terzo di quanto percepiva lui e avevo il triplo del carico di lavoro. Alla fine mi è stato proposto un aumento di 66$ al mese lordi. E stiamo parlando di una multinazionale da 4 miliardi di profitti l'anno!".

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Pexels / Not the actual photo

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Una situazione insostenibile, dunque, che ha costretto l'informatico a cercare un nuovo lavoro. Non appena è arrivata una proposta lavorativa più equa per lui, non ci ha pensato due volte a dimettersi dalla vecchia azienda. Da quel momento in poi non avrebbe lavorato di meno e sarebbe stato pagato il giusto. La notizia della sua dipartita, però, ha creato parecchio scompiglio in azienda: 

"Quando l'ho comunicato al mio capo e alle risorse umane, sono andati in confusione perché ci avevano messo sei mesi a trovare me, così hanno cominciato a fare di tutto per rendermi il lavoro impossibile nelle ultime due settimane"

Il karma, per fortuna, riesce sempre a restituire un po' di giustizia in questo mondo e qualche tempo dopo ecco cosa è successo: 

"Uno dei tre siti che gestivo ha avuto un problema e il capo era in vacanza, non c'erano informatici in quel momento all'interno della ditta, e nessuno poteva risolvere il problema. Tutti hanno cercato di mettersi in contatto con me, ma io non lavoravo più per l'azienda. Nel cuore della notte mi sono arrivati tantissimi messaggi, e non ho mai riso tanto in vita mia. È stato il karma più glorioso che potessi aspettarmi: la ditta ha perso 218.000$ al minuto finché le attività non sono state ripristinate. Quando un produttore automobilistico interrompe tutta la produzione di circa 10 linee di montaggio, i conti sono presto fatti".

Se non è questa una "vendetta"...

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