L'avvincente storia di un bambino che si è perso e che ha ritrovato la sua famiglia biologica 25 anni dopo

di Marta Mastrogiovanni

15 Settembre 2020

L'avvincente storia di un bambino che si è perso e che ha ritrovato la sua famiglia biologica 25 anni dopo
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Alcune storie di vita vera sembrano così assurde da somigliare più alla trama di un film che alla realtà che conosciamo. È questo il caso della storia di Saroo Brierley, un ragazzino indiano che all'età di soli 5 anni si perse in una città molto lontana, senza conoscerne la lingua e senza riuscire più a ritrovare i suoi familiari. Si trattò di un incidente, un attimo di disattenzione, che segnò il destino di quel bambino. Saroo trascorse alcuni anni come mendicante, finché non fu accolto in orfanotrofio e successivamente adottato da una famiglia australiana. Quel bambino oggi è cresciuto e dopo 25 anni lontano dalla sua vera casa, è riuscito a ritrovare la sua famiglia biologica. La sua storia sembra talmente assurda che nel 2016 è stato prodotto un film sulla sua vita.

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Youtube / TODAY

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La storia di Saroo ha un inizio piuttosto tragico, nonostante la sua fine sia stata delle migliori. All'età di 5 anni, Saroo si imbarcò su un treno per Burhanpur, una città a 70 Km a sud rispetto alla sua città natale Ganesh Talai, assieme al fratello maggiore Guddu, di 14 anni. Una volta arrivati a Burhanpur, Saroo si addormentò su una panchina della banchina mentre Guddu raggiungeva il posto di lavoro. Al suo risveglio, il piccolo non vide più il fratello e nel tentativo di ritrovarlo, prese il primo treno parcheggiato nella stazione. Qui il piccolo si riaddormentò di nuovo e al suo risveglio si ritrovò alla stazione di Howrah, la più grande stazione ferroviaria indiana, alle porte di Calcutta, nel Bengala Occidentale, a moltissimi chilometri di distanza da casa sua. Nessun genitore vorrebbe che un bambino di 5 anni si ritrovasse completamente solo nei bassifondi di Calcutta, una città in cui nemmeno la lingua ufficiale, il bengali, era la stessa parlata da Saroo (l'hindi).

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Potete immaginare lo spavento di Saroo, nell'essersi ritrovato completamente solo in una città che non aveva mai visto prima. Il piccolo non sapeva leggere, non conosceva il corretto nome della sua città natale e non aveva assolutamente nulla o nessuno a cui rivolgersi. Visse come mendicante nei pressi della stazione di Calcutta, riuscendo per molto tempo a procurarsi avanzi di cibo; riuscì, fortunatamente, a sfuggire alle false promesse di un uomo malintenzionato che lo illudeva promettendogli cibo e alloggio.

Dopodiché, la polizia lo mandò in un centro governativo per bambini abbandonati: dopo qualche settimana, fu trasferito alla Società indiana per la sponsorizzazione e l'adozione, che tentò senza successo di localizzare la sua famiglia, non avendo abbastanza informazioni e non potendo sapere che fosse così lontana. Nel 1987 Saroo fu ufficialmente adottato da una famiglia australiana, i Brierley, che vivevano in Tasmania.

Youtube / Studio 10

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Nel 1987 iniziò per Saroo una nuova vita: dimenticò l'hindi e imparò l'inglese, da adulto studiò economia e hotel management e continuò a crescere felice con la sua nuova famiglia. Tuttavia, il desiderio di ritrovare sua madre biologica non lo abbandonò mai, tanto che iniziò a fare delle ricerche tramite Google Earth, cercando di ricordare vagamente le distanze percorse in treno. Nel 2011 riuscì a individuare la stazione di Burhanpur e a trovare la città di Khandwa, di cui non ricordava il nome, ma che conteneva elementi riconoscibili nella sua memoria. Decise di andare personalmente in quella città e dopo aver fatto una serie di domande, mostrando anche delle foto, riuscì a ritrovare la sua città, sua madre biologica, sua sorella e suo fratello superstite, dopo 25 anni. 

Youtube / Google Maps

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La madre di Saroo, Kamla, non aveva mai smesso di sperare di ritrovare il piccolo Saroo. La sera della sua scomparsa, Guddu, il fratello maggiore fu investito e ucciso da un treno - il suo corpo fu ritrovato dalla polizia, ma quello di Saroo non venne mai trovato. Immaginate l'emozione nel rivedere il proprio figlio dopo 25 anni! Anche la madre adottiva di Saroo ha incontrato la mamma biologica: un incontro emozionante e commovente!

Saroo ha scritto un libro sulla sua storia, intitolato "La lunga strada per tornare a casa"; da questo libro, nel 2016, è stato tratto un avvincente film, "Lion", in cui sono raccontate tutte le peripezie del piccolo Saroo. Una storia talmente incredibile che sembra essere stata scritta appositamente per il grande schermo!

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