Mai andare a letto con la rabbia nel cuore: l'emozionante storia di una mamma e di suo figlio

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di Lorenzo Mattia Nespoli

08 Agosto 2019

Mai andare a letto con la rabbia nel cuore: l'emozionante storia di una mamma e di suo figlio
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Probabilmente è capitato a tutti, almeno una volta nella vita. Discutere con un figlio, con un genitore o con un partner a tal punto da non riuscire a "chiudere" la questione, che inevitabilmente si trascina fino al momento in cui si è troppo stanchi per continuare.

In quei momenti, quando restiamo soli e riflettiamo su quanto detto e accaduto, non riusciamo mai a tranquillizzarci del tutto, specie se si continua ad avere la sensazione che le nostre ragioni non sono state esposte a sufficienza. Dormirci su è, quindi, praticamente impossibile.

Per imparare a gestire al meglio queste situazioni spiacevoli, può tornare utile la storia raccontata da una madre su un particolare episodio vissuto con suo figlio. Un racconto emozionante, in cui sicuramente molte persone possono rispecchiarsi e trovare spunti per migliorare, anche durante le loro piccole-grandi sfide quotidiane.

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«Mio figlio ed io avevamo appena avuto una di quelle discussioni monumentali per un'ora e mezza, perché non voleva andare a dormire. Tra quattro cambi di pigiama, due cambi di cuscini, un dibattito "esistenziale" sul perché la notte esiste e perché le persone devono dormire, siamo finiti ad affermazioni decise, secondo cui "Nessuno mai poteva costringerlo a chiudere gli occhi se non lo avesse voluto". A un certo punto, vista la situazione, ho deciso di giocare le carte in mio "potere": "Amore mio, ti voglio bene, ma se non vai a dormire ora, domani non verrai a giocare a casa dei tuoi cugini".

Un colpo basso, lo ammetto, perché sapevamo entrambi quanto voleva andare a casa dei cugini. Non so come, ma riuscì a trattenere la sua immensa collera, si asciugò le lacrime e si sdraiò. Dopo avergli rimboccato le coperte, stavo per lasciare la stanza. Allora l'ho sentito, nell'oscurità, chiamarmi per dire: "Mamma, ti perdono". "Penso che tu non abbia capito il significato corretto di quella frase, ho detto, pensando che avesse voluto scusarsi. La risposta fu stupefacente.

"No, mamma, ti perdono. Ti perdono perché abbiamo detto cose che hanno fatto sentire i nostri cuori tristi e non riesco a dormire: sentirmi triste mi fa male alla pancia e non riesco ad addormentarmi. Ecco perché voglio che perdoniamo noi stessi". Continuava ad asciugarsi le lacrime con le sue piccole mani. Quella sera ho imparato una grande lezione di perdono ed empatia, da un bimbo di 4 anni. Non dovremmo mai andare a letto con la rabbia nel cuore».

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ddmitrova/Pixabay

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Cercare di perdonare e - allo stesso tempo - imparare a chiedere perdono, specie di fronte ai nostri cari, è una capacità fondamentale da acquisire nella vita. Solo così potremo evitare di essere avvolti da dolore e rabbia. I ricordi negativi sono più difficili da evitare, se andiamo a letto pensando a loro.

Del resto, i momenti trascorsi con i nostri partner, figli e genitori sono troppo preziosi per poter essere popolati da episodi negativi e "tossici", che difficilmente si riescono a superare. Con qualche "scusa" in più, sicuramente vivremo più tranquilli.

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