Ecco a voi Veronica Paccagnella: ginnasta con la sindrome di Down, campionessa nello sport e nella vita

di Davide Bert

13 Maggio 2019

Ecco a voi Veronica Paccagnella: ginnasta con la sindrome di Down, campionessa nello sport e nella vita
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Il 21 marzo del 2019 è stato un giorno da ricordare per Veronica Paccagnella, 17enne di Veggiano in provincia di Padova della squadra italiana di ginnastica ai World Game Special Olympics di Abu Dhabi. Nella competizione per persone con disabilità intellettiva e/o relazionale l’azzurra ha conquistato ben 4 medaglie, 1 d’argento nel volteggio e 3 di bronzo in all around, trave e corpo libero, registrando anche il terzo miglior punteggio mondiale nella sua categoria.

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La kermesse ha visto in gara ben 7000 atleti provenienti da tutto il mondo, 115 della nazionale tricolore e Veronica più volte a salire sul podio. La giovane affetta dalla sindrome di Down fin da piccola si è avvicinata al nuoto, passando poi all’atletica leggera e infine negli ultimi due anni scegliendo la ginnastica artistica.

Per lei la vita è stata una continua sfida, a cominciare da quando a soli due anni gli è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta, una forma di tumore che l’ha costretta a sottoporsi a mesi di chemioterapia. Gli effetti del trattamento, oltre a debilitarla, le sono costati anche la perdita di tutti i capelli.

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Negli anni ha dovuto affrontare anche la scomparsa del padre, proprio a causa di un cancro. Veronica nonostante tutto non ha mai mollato, contrapponendo alla sfortuna la sua incredibile volontà e il suo grande coraggio. Lo sport è stato per lei un’ancora di salvezza, una passione in cui mettere tutte le proprie energie e speranze.

Il suo impegno, il suo cuore grande e sincero sono stati premiati con un successo costatogli non pochi sforzi e sacrifici, tutta fatica superata con la dignità e la forza di una piccola guerriera.

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Da quando Veronica mise piede per puro caso nella palestra Blukippe di Albignasego, team di Special Olympics, ne ha fatti di passi in avanti. Da piccola diceva di essere “ammalata” della sindrome di Down, ma poi sua madre le ha spigato che si tratta di una condizione genetica, cioè che lei semplicemente è nata così, diversa, speciale, unica.

Per fare ciò che fanno gli altri fa più fatica, ma ci mette anche più entusiasmo, gioia e voglia di vivere, lei che è campionessa nello sport e ancor più nella vita. Per sostenere tanti altri ragazzi come lei, Special Olympics Italia promuove la campagna di raccolta fondi  “Adotta un campione” (#ioadottouncampione), per coprire le spese di trasferta degli atleti italiani che partecipano all’evento.

Non possiamo che esultare con tutto l'entusiasmo possibile: Forza, Veronica!

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