Questo bambino smarrito a 1400 chilometri da casa la ritrova 25 anni dopo grazie all'aiuto di Google Earth

di Davide Bert

28 Aprile 2019

Questo bambino smarrito a 1400 chilometri da casa la ritrova 25 anni dopo grazie all'aiuto di Google Earth
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“La realtà supera l’immaginazione”: è un’espressione molto conosciuta che almeno una volta nella vita utilizziamo tutti per descrivere casi e situazioni che nella vita reale sembrano ricordare contesti talmente incredibili e fantasiosi da sembrare usciti dalla penna di uno scrittore. Questa è la incredibile storia di Saroo Brierley, la cui strada per tornare a casa e dalla sua famiglia originaria ha fatto il giro del mondo, ha ispirato un libro autobiografico e un recente film.

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La vicenda si svolge in India e il protagonista, oggi adulto e imprenditore alberghiero di successo, all’epoca dei fatti aveva soltanto 5 anni. Una notte Saroo accompagnò in treno Guddu, uno dei fratelli maggiori nella città in cui lavorava, a circa 70 chilometri dalla loro casa. Una volta arrivati attese su una panchina all’interno della stazione che il fratello tornasse, ma si addormentò. Svegliandosi pensò che il fratello fosse su un treno in partenza così ci salì sperando di trovarlo. Dopo aver girato tra i vagoni si fermò a riposare, si riaddormentò e si risvegliò solo molte ore dopo alla stazione di Howrah, alle porte di Calcutta.

Il piccolo era letteralmente terrorizzato, non sapeva dove si trovasse, non parlava bene il dialetto locale, non sapeva ancora leggere o pronunciare correttamente il nome della sua città, non conosceva nemmeno il proprio cognome.

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Si può solo immaginare cosa voglia dire per un bambino così piccolo stare in un luogo sconosciuto da solo. All’inizio Saroo provò a fermare i passanti per chiedere aiuto senza riuscire a farsi capire, poi provò a salire sui treni che però erano suburbani e lo riportavano sempre alla stessa stazione. Il bambino capì che avrebbe dovuto sopravvivere in qualche modo e si unì ad un gruppo di ragazzi mendicanti. Vivere in strada era duro e pericoloso, tant'è vero che un giorno rischiò di finire nelle mani di un malintenzionato ma fu salvato dalla polizia. Fu allora che venne prima affidato ad un centro d’accoglienza per bambini dove cercarono di rintracciare la sua famiglia.

Le ricerche non ebbero esito a causa delle scarse informazioni, e nel 1987 venne adottato da una famiglia australiana con cui andò a vivere in Tasmania, nello stato dell'Australia. Saroo non perse mai il desiderio e la speranza di ritrovare la propria famiglia biologica e una volta cresciuto decise di provarci. Non ricordava il nome esatto della sua città d’origine ma calcolò di aver viaggiato per circa 17 ore percorrendo approssimativamente 1400 chilometri.

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Nel 2011, grazie all'aiuto di Google Earth individuò la stazione di Burhanpur e la città di Khandwa, riconoscendo diversi dettagli sepolti nella sua memoria di bambino. Ritrovò alla fine sua madre e la riconobbe immediatamente, tanto che il suo viso non era cambiato negli anni. Alla fine Saroo, parlando con sua madre venne a sapere che  Guddu era morto travolto da un treno proprio la stessa notte in cui lui si era perso; avevano ritrovato il suo corpo ma non quello di Saroo, per questo la madre sperava ancora di poterlo rivedere un giorno.

Dalla commovente storia di Saroo Brierley è stato ricavato il libro autobiografico  “La lunga strada per tornare a casa“ che ha ispirato il film del 2016  “Lion - La strada verso casa“. Letture e visioni caldamente consigliate per commuoversi un po con questa storia in cui la realtà sembra aver superato la finzione!

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