I genitori ci mettono anche sei anni per recuperare il sonno perduto dopo la nascita del bambino

di Davide Bert

04 Marzo 2019

I genitori ci mettono anche sei anni per recuperare il sonno perduto dopo la nascita del bambino
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I bambini appena nati o di pochi mesi hanno ritmi propri, si autogestiscono da soli, dormono quando ne sentono il bisogno e piangono quando hanno fame o li infastidisce qualcosa. Una delle ragioni più ovvie è perché “arrivano” da un luogo come l’utero materno dove in pratica non esistono la notte o il giorno o in generale il concetto di tempo. Quando un neonato arriva in casa sconvolge completamente le abitudini dei genitori, una di queste è il sonno.

via cbsnews.com

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Una delle frasi più comuni che le persone con figli dicono a gli amici che ne stanno aspettando uno è “cerca di dormire ora che ti è possibile perché dopo non ci riuscirai più”. I padri e in particolare le madri, perdono in media dai 30 ai 60 minuti di sonno per notte con l’arrivo di un bebè, ma questa in fondo non è una così grande novità. Quello che invece non si sapeva fino ad ora è quali fossero gli effetti di questa privazione sulla lunga distanza. I ricercatori dell'Università di Warwick in Inghilterra hanno effettuato uno studio analizzando le variazioni nei cicli quotidiani di risposo in seguito alla nascita di un bambino.

L’indagine ha avuto come protagonisti un campione di 2119 genitori e su 2541 madri, utilizzando come parametro di riferimento una scala di misura da 0 a 10. A tre mesi dal parto le donne hanno fatto registrare 1,81 punti i meno in relazione alla qualità del sonno, con ulteriori 0,72 punti da sottrarre a causa dei “turni” di allattamento. Orologio alla mano ciò ha voluto dire circa un’ora in meno da trascorrere nel letto, con una media di 13 minuti e 0,37 punti da sottrarre ad ogni notte per tutti i genitori, indipendentemente dal sesso.

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Le informazioni ottenute hanno evidenziato un dato sorprendente, vale a dire che la quantità di sonno persa dai genitori nei primi periodi dopo l’arrivo di un figlio, viene recuperata addirittura dopo 6 anni. Tanto impiega l’organismo a riadattarsi e a ripristinare la normalità nei suoi bioritmi naturali e nell’alternarsi del ciclo sonno-veglia.

Al momento non è noto se esistono metodi o strategie per ammortizzare meglio questa “bellissima rivoluzione”, ciò che è certo è che la stanchezza per il mancato riposo viene ampiamente compensata dalla gioia e dall’amore per il piccolo. Questo meccanismo naturale è sicuramente migliore di qualunque integratore o medicina la scienza possa inventare.

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