Non può esistere dolore più grande per un genitore che perdere il proprio figlio prima del tempo

di Simone Fabriziani

03 Marzo 2020

Non può esistere dolore più grande per un genitore che perdere il proprio figlio prima del tempo
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Molti pensano che il terrore più grande che si possa provare nella vita sia morire; ma forse non è così affatto. Molti genitori potranno dirvi che la sensazione più terribile che una persona possa provare quando si è vivi è veder perdere il proprio figlio prima del tempo. Un dolore lancinante che non scompare mai del tutto e che lascia segni profondi ed indelebili su chi ha cresciuto, conosciuto o amato il piccolo scomparso improvvisamente.

via Psychology Today

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Un dolore del genere non va mai via del tutto; non si smette mai di soffrire se si perde un figlio, ma è una sofferenza con cui ci si deve imparare a convivere. Perdere un figlio è molto peggio che perdere sé stessi; con la sua assenza, abbiamo la sensazione che una parte di noi sia morta con lui, e non possiamo fare nient'altro che sperare che un giorno riabbracceremo nostro figlio in Paradiso, o in un altro mondo più felice.

Quando perdiamo un figlio, il nostro cuore si spezza un po alla volta ogni giorno in cui apriamo gli occhi, ci affacciamo alla finestra e vediamo il sole sorgere di nuovo; un nuovo giorno senza nostro figlio, un giorno la cui luce il nostro figlio non potrà mai vedere, e noi con loro. Si può imparare a convivere con questo dolore giorno dopo giorno, ma non esiste guarigione completa.

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Big D2112/Flickr

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Una delle conseguenze di questa perdita devastante è che, nonostante negli anni successivi al tragico evento si possano provare attimi di svago felicità grazie alla presenza o all'aiuto delle persone a noi più care, questa sensazione di felicità tenderà sempre a svanire troppo presto, perché dopo la scomparsa di un figlio nulla sembrerà avere più senso e niente ci apparirà più fonte di gioia e felicità. Nonostante tutto ciò, bisogna però comprendere che è un dovere rimanere forti per le persone che ci circondano.

Anche loro provano lo stesso dolore provato da noi, ma se da entrambe le parti la sofferenza prenderà il sopravvento, non ci saranno spiragli di accettazione o miglioramento futuro. La vita nonostante tutto va avanti e deve andare avanti, e mai indietro; la lenta apertura verso le infinite possibilità e sorprese della vita è ciò che alla fine, nonostante il dolore lancinante dell'assenza di nostro figlio, ci mantiene vivi e vigili. Non esiste guarigione per una ferita aperta del genere, ma esiste però la speranza. Quella non deve morire mai.

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