"La mia salute mentale è a rischio": una maestra della scuola materna lascia il lavoro dopo 12 anni

di Marta Mastrogiovanni

21 Giugno 2019

"La mia salute mentale è a rischio": una maestra della scuola materna lascia il lavoro dopo 12 anni
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L'insegnante è forse uno dei mestieri più gratificanti del mondo ma, soprattutto in questi ultimi anni, sta diventando sempre più difficile realizzarsi in questo campo. Sotto diversi punti di vista, essere un insegnante al giorno d'oggi è molto faticoso. Jessica Gentry, dopo aver lavorato per 12 anni come insegnante in una scuola materna nella città di Harrisburg (USA), ha deciso di cambiare strada e di spiegare il motivo di una decisione così importante. "Non lo faccio per i soldi, non chiudo con l'insegnamento per cercare un lavoro pagato meglio" ha dichiarato su Facebook la giovane insegnante, che in un post ha elencato tutte le ragioni dell'abbandono di carriera. 

via Good Morning America

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Sarebbe facile dire che Jessica Gentry l'ha fatto per ottenere un lavoro più retribuito di quello dell'insegnante o, semplicemente, affermare che la passione per l'insegnamento si è esaurita in questi lunghi 12 anni. Sarebbe facile e non sarebbe corretto. La giovane insegnante ha spiegato in un post diventato ormai virale, le 5 vere motivazioni che l'hanno spinta a lasciare questa professione.

I genitori. Si sente spesso dire che i bambini di oggi "sono cambiati". Beh, non è così: i bambini sono pur sempre dei bambini, sono i genitori ad essere cambiati radicalmente e, assieme a loro, la società in cui viviamo. I bambini sono solo delle vittime innocenti. I  genitori di oggi lavorano tantissime ore al giorno, sono letteralmente consumati dai dispositivi elettronici ― che siano cellulari, computer o tablet ― e lasciano spesso i propri figli in situazioni instabili, in cui risentono della mancanza di un genitore attento e, ovviamente, della cattiva influenza dei media. Quindi smettiamola di deviare l'attenzione da quelli che sono i reali problemi di questa società. 

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A fellow coworker shared a Time magazine cover of a teacher who shared that she can't afford to take her car to get...

Pubblicato da Jessica Gentry su Giovedì 24 gennaio 2019

Rapporti umani sacrificati per dar spazio alla tecnologia. Come se non fosse già abbastanza difficile per i nostri figli imparare a comprendere al meglio quali siano i comportamenti e i segnali sociali più corretti, anche la scuola sta iniziando a contribuire al peggioramento, spingendo sempre più prepotentemente verso l'utilizzo della tecnologia in qualsiasi situazione. "Dimentica le basi della creazione di relazioni e dell'apprendimento pratico. I bambini già non sanno leggere ed interpretare correttamente i segnali sociali e comportarsi in modo appropriato nella maggior parte delle occasioni, figuriamoci se gli diamo ancora più dispositivi da usare, solo perché così possiamo raccontarlo sul sito web della scuola" perché è bello sul nostro sito web ", afferma ironicamente Gentry. Purtroppo, sembra che l'insegnamento non dipenda più da quanto riesci a gestire e insegnare ai bambini, ma piuttosto dalla tua capacità di usare la tecnologia

La scuola punta sulla tecnologia, sottraendo ore di insegnamento in classe con corsi di formazione. "Dal momento che il nostro approccio alla tecnologia non sembra funzionare, gli insegnanti hanno necessariamente bisogno di più formazione", scrive Gentry nel suo post. Per stare al passo con la domanda, le scuole hanno intensificato eccessivamente i corsi di formazione per aggiornare gli insegnanti su argomenti tecnologici, a discapito delle ore passate in classe con i ragazzi.

Gli insegnanti sono alla mercé dei genitori. Un tempo, genitori e insegnanti erano una squadra, pronta ad impegnarsi e a dare il massimo per il bene dei propri allievi e figli. Oggi non esiste più questa complicità: piuttosto che agire come adulti, e presentarsi come la figura di riferimento che indica la strada al bambino, si tende ormai sempre più spesso a mettere in moto una vera e propria rivalità. 
 
Benessere mentale e fisico. Affrontare litigi e gestire bambini irrequieti comporta l'accumulo di molto stress, che l'insegnante comunque affronta con coraggio giorno dopo giorno, consapevole che tutti quei bambini meritano di più di quello che ricevono. Quando, però invece di ricevere supporto, si sente dire "non perdere il sonno per loro" ― proprio lei, che ha fatto dell'insegnamento ai bambini la sua passione ― allora sì che lo sconforto prende il sopravvento. 
 
Jessica Gentry non ha lasciato il suo lavoro di insegnante per andare a guadagnare soldi altrove, ma per iniziare seriamente a fare il suo lavoro a casa, con i propri figli, dedicandogli più tempo perché "inizia tutto da lì". Le sue parole, così appassionate e oneste, sono state condivise più di 173.000 volte, raccogliendo una miriade di elogi da insegnanti e genitori. E anche i nostri.

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