Ictus: 5 campanelli d’allarme che possono salvare la vita

di Davide Bert

01 Giugno 2019

Ictus: 5 campanelli d’allarme che possono salvare la vita
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L'ictus è una tra le malattie neurologiche più frequenti. Consiste nella rottura o chiusura di un'arteria, che comporta l'interruzione di afflusso di sangue al cervello (ictus ischemico) o l'afflusso incontrollato di sangue a causa della rottura stessa (ictus emorragico). La maggior incidenza si ha tra la popolazione anziana di età compresa tra i 65 e gli 85 anni, con lieve prevalenza dei soggetti di sesso maschile. La sopravvivenza è legata fortemente al fattore tempo, occorre quindi conoscere i campanelli d’allarme che possono rivelare un attacco.

via American Stroke Association

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L’ictus è sostanzialmente un “infarto del cervello”, cioè la momentanea interruzione di irrorazione sanguigna in una o più aree del tessuto cerebrale, provocata da ostruzioni o coaguli. Se questo black out si protrae troppo allungo le conseguenze possono essere irreparabili, fino alla necrosi delle cellule colpite. Ecco i principali campanelli d’allarme che possono salvare la vita:

  • Rigidità a spalla e collo. In assenza di condizioni come obesità o artrosi cervicale, se ci si sente bloccati e non si riesce a toccare il petto con il mento è bene consultare il medico.
  • Vertigini e confusione. Capogiri e perdita di lucidità sono altri segnali che possono rivelare un potenziale ictus in atto.

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  • Emicrania improvvisa. L’ostruzione sanguigna causa sofferenza cerebrale, per cui il sopraggiungere di un violento mal di testa non deve essere preso alla leggera.
  • Visione offusca o doppia. Disturbi ad uno o entrambi gli occhi sono abbastanza frequenti durante un ictus e rappresentano degli indicatori da non sottovalutare.
  • Sensazione di intorpidimento in una o più parti del corpo. Indolenzimento, debolezza o addirittura paralisi a braccia, gambe, o viso sono sintomi inequivocabili che qualcosa non va.
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I fattori di rischio sono: ipertensione, fumo, diabete, malattie cardiovascolari, alcol e droghe, obesità, regime alimentare scorretto, ansia/depressione, sedentarietà, problemi di natura neurologica. In caso di emergenza chiamare il 118, non mettersi in macchina da soli, non mangiare e non bere nulla.

Se ci si trova ad assistere qualcuno con probabile episodio di ictus bisogna prepararsi a sostenergli la testa perché potrebbe rimettere dallo stomaco. Si deve rassicurarlo e parlargli in modo calmo. Quando si contatta il pronto intervento bisogna monitorare il paziente e descrivere le sue condizioni all'operatore sanitario. Non bisogna mai dimenticare che, soprattutto se si è al di sotto dei 60 anni, le probabilità di sopravvivenza sono alte, fino al 70%.

Condividete e diffondete queste informazioni, potreste salvare una vita!

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