Un imprenditore di Vicenza ha donato degli incredibili bonus bebè ai suoi dipendenti

di Davide Bert

29 Maggio 2019

Un imprenditore di Vicenza ha donato degli incredibili bonus bebè ai suoi dipendenti
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“Non voglio portarmi i soldi nell'aldilà, voglio aiutare il territorio”, a parlare è Vinicio Bulla, imprenditore di Caltrano, comune vicentino situato ai piedi dell’Altopiano di Asiago. Arrivato a 80 anni, di cui oltre 40 spesi a tirare su un’impresa di livello mondiale, l’uomo ha espresso il desiderio di aiutare concretamente coloro che hanno reso possibile il raggiungimento di questi risultati. Da qui nasce l’idea di destinare un bonus bebè ai propri dipendenti.

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Il piano di incentivi sviluppato in collaborazione con Confindustria Vicenza, è stato inaugurato a settembre del 2018 e proseguirà fino ad agosto 2025. Nel dettaglio ai lavoratori che avranno un figlio verrà versato un importo dai 250 ai 550 euro netti al mese per sette anni, utilizzabili per sostenere le spese scolastiche dal nido fino alla prima elementare. Il totale ammonta a un massimo di 6600 euro annui per nidi e mense e 3000 euro per la retta della materna, più una somma una tantum dai 2000 ai 3000 euro per secondo figlio e successivi. Lo stabilimento in questione produce tubi di acciaio inox e leghe speciali per la creazione di componenti destinati alle piattaforme petrolifere.

“Troppe carrozzelle e poche carrozzine, vedo tante persone della mia età e raramente bambini, bisogna correre ai ripari”. Sono ancora le parole di Bulla che sottolineano l’importanza delle nuove generazioni per il futuro di una provincia a cui ha dedicato la vita, che gli ha dato tanto in cambio e per l’intero sistema paese.

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La prima bimba che godrà dei bonus messi in campo si chiama Elena, nata il 23 dicembre 2018. L’anziano manager è ottimista riguardo l’iniziativa promossa ed è sicuro che potrà essere portata avanti anche oltre la scadenza prefissata, se non da lui, per mano dei suoi tre figli che lo affiancano nella gestione della società.

Per il momento a foraggiare i rimborsi sono direttamente i risparmi di Bulla, congelati in un fondo per sette anni, un gesto di riconoscenza verso le persone che hanno contribuito per decenni a traghettare l’azienda fino ai traguardi di oggi. In verità il patron Vinicio non è nuovo a questi piccoli atti di coraggio in quanto è già stato capace di evitare la cassa integrazione per i dipendenti durante i periodi di calo delle commesse, rifiutando tutte le offerte degli investitori esteri che gli chiedevano di vendere.

Un lascito verso la speranza di generazioni future e un'eredità quella del signor Bulla che non passerà assolutamente inosservata!

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