Secondo questo studio, le persone intelligenti tenderebbero ad avere pochi amici

di Laura Gagliardi

31 Dicembre 2018

Secondo questo studio, le persone intelligenti tenderebbero ad avere pochi amici
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In un mondo dominato dai social network, e nel quale le amicizie si moltiplicano al ritmo di un click!, chi ha pochi amici è un perdente, ed il concetto di solitudine appare del tutto fuori moda, se non addirittura sotto una cattiva luce.

Nonostante ciò, alcune persone sono felici anche quando sono da sole, anzi, soprattutto o soltanto quando non sono in compagnia. Non solo: queste sarebbero le persone più intelligenti. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sul British Journal of Psychology.

via washingtonpost.com

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La ricerca – condotta dalla London School of Economics in collaborazione con la Management University di Singapore – ha preso in esame 15.000 persone di età compresa fra i 18 ed i 28 anni, la fascia d'età in cui si consolidano le amicizie e ci sono maggiori possibilità di stringerne. È emerso che coloro con il maggior quoziente intellettivo non hanno bisogno di interagire con gli altri per stare bene; al contrario, le persone con un coefficiente intellettivo basso o medio hanno mostrato di avere una maggiore tendenza alla socializzazione. 

Nello specifico, ciò non significa che le persone più intelligenti siano asociali; semplicemente presentano un grado di soddisfazione maggiore nello svolgere delle attività in solitaria. Di conseguenza hanno poche relazioni interpersonali, scelte fra le persone che sentono più vicine a loro, intime ed affini.

I ricercatori hanno affermato che "gli individui con un quoziente intellettivo più alto della media, che si trovino a frequentare con regolarità i loro amici, sono meno soddisfatti della propria vita”. Per cui, al diminuire delle relazioni, aumenta il loro grado di soddisfazione.

Ma come si giustifica questa correlazione? Gli studiosi si sono affidati alla Savanna Theory per trovare una spiegazione a questo comportamento. Si tratta di una teoria basata sull'evoluzione del cervello e del comportamento umano dagli albori ad oggi. Secondo questa al crescere degli strumenti – fisici ed intellettuali – di cui l'essere umano dispone per far fronte alle sfide poste dall'ambiente, diminuisce il suo bisogno di avere accanto altri simili con cui affrontarle. 

Pertanto, le persone più intelligenti, essendo dotate delle risorse cognitive necessarie, preferiscono risolvere i problemi da soli; anzi, altre persone potrebbero rallentarli od ostacolarli.

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Tuttavia lo studio non ha preso in considerazione la storia specifica dei partecipanti, ma soltanto il grado di benessere sociale ed il coefficiente intellettivo. 

L'intelligenza elevata è stata spesso associata a disturbi della personalità o ad una bassa intelligenza emotiva. In questo senso sarebbe stato opportuno approfondire la ricerca includendo anche altri fattori, in modo da avere una visuale più ampia e completa della vita della persona intelligente. 

In sostanza, una persona molto intelligente e poco amante dei rapporti sociali preferirebbe ricercare la felicità non tanto nelle relazioni interpersonali, quanto invece in altri ambiti ed attività da svolgere in solitudine. Resta il dubbio però che se ha meno amici è perché ha una bassa intelligenza emotiva.

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