"La lettera che il tuo adolescente non riesce a scriverti": una psicologa ci spiega il conflitto tra i genitori e i figli adolescenti

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di Claudia Melucci

15 Novembre 2018

"La lettera che il tuo adolescente non riesce a scriverti": una psicologa ci spiega il conflitto tra i genitori e i figli adolescenti
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L'adolescenza assomiglia molto ad un'esplosione: ogni emozione viene vissuta dal ragazzo o dalla ragazza in maniera amplificata, come se ognuna lasciasse un segno indelebile. Dall'altre parte, i genitori vivono quell'esplosione come la distruzione del legame che si era costruito. Genitori e figli non sembrano parlare più la stessa lingua, non si capiscono; i primi lottano per contrastare il cambiamento, i secondi per dargli libero sfogo.

Questa lettera, scritta dalla psicologa americana Gretchen L. Schmelzer, fa da ponte tra le due parti che non si parlano più: ha l'intento di veicolare un messaggio per cercare di mettere pace in una guerra senza precedenti. 

via gretchenschmelzer.com

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Caro genitore,

Questa è la lettera che vorrei poterti scrivere.

Parla della battaglia che stiamo combattendo ora, in questo momento. Ne ho bisogno. Ho bisogno di questa battaglia. Non posso dirtelo perché non ho le parole adatte e se anche te lo dicessi non avrebbe alcun senso. Ma ho bisogno di questa lotta. Disperatamente. Ho bisogno di odiarti. Ho bisogno che tu sopravviva al mio odiare te e al tuo odiare me. Ho bisogno di questa lotta anche se sono il primo ad odiarla. Non importa cosa sia a scatenare la battaglia: il coprifuoco, i compiti a casa, la mia stanza incasinata, l'uscire, il restare a casa, l'esserci o il non esserci, la fidanzata, il fidanzato, il non avere amici, il fatto di averne di cattivi. Ho bisogno di lottare con te e che tu combatta con me.

Ho un bisogno disperato che tu tenga l'altra estremità della corda. Che tu la tenga stretta quando io la tiro dall'altro lato – mentre trovo nuovi appoggi per le mani e per i piedi in questo mondo nuovo. Un tempo sapevo chi ero, chi eri tu, dove fossimo. Ma adesso non lo so più. In questo momento sto cercando i miei confini e spesso riesco a trovarli solo quando mi scontro con te. Allora sento che esisto e posso respirare per un minuto. Lo so che ti manca tanto quel dolce bambino che ero. Lo so perché anche a me manca, e questa mancanza è qualcosa di molto doloroso per me.

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Ho bisogno di questa battaglia e ho bisogno di vedere che per quanto cattivi e amplificati siano i miei umori, loro non distruggeranno né me né te. Ho bisogno che tu ami anche quando do il peggio di me, anche quando sembra che non ti voglio bene. So che fa schifo essere visti come una cattiva persona. Mi sento allo stesso modo, ma ho bisogno che tu lo tolleri anche facendoti aiutare da altri adulti. Perché io non posso farci niente, adesso. Parlane alle mie spalle, dei problemi di vivere con un adolescente, ma non mollare. Non mollare. Ne ho bisogno.

Questa è la battaglia che mi insegnerà che la mia ombra non è più grande della mia luce. Questa è la battaglia che mi insegnerà che i cattivi umori non significano la fine delle relazioni. Questa è la battaglia che mi insegnerà ad ascoltare me stesso.

Questa battaglia finirà. Come ogni temporale, andrà oltre. Me ne dimenticherò e lo stesso farai tu. Forse tornerà e allora avrò bisogno che tu riprenda l'estremità della corda. Ne avrò bisogno ancora per anni e anni. 

So che non c'è niente di gratificante per te in questa faccenda. So che non ti ringrazierò mai abbastanza e che nemmeno riconoscerò il tuo duro lavoro. Anzi, ti criticherò per tutto quello che hai fatto di sbagliato. Allora, mi affiderò di nuovo alla tua abilità di sostenere la battaglia. Non importa quanto io discuta, quanto io mi lamenti. Nemmeno per quanto tempo rimarrò in silenzio.

Per favore, rimani all'altro capo della corda. E sappi che tu stai facendo il lavoro più importante che qualcuno possa fare per me in questo momento.

Ti voglio bene,

il tuo Adolescente. 

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