Punture d'insetto: una mini-guida per distinguerle e scoprire come intervenire

di Giulia Bertoni

01 Settembre 2017

Punture d'insetto: una mini-guida per distinguerle e scoprire come intervenire
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La stagione estiva aumenta la possibilità di cadere vittima delle più disparate punture d'insetto, non solo quelle delle comuni e diffusissime zanzare.
Se il pizzico di zanzara provoca bolle e bruciori di solito facilmente riconoscibili, però, a volte ci si rende conto che il fastidio che proviamo non è quello solito.
Come capire se e da cosa si è stati punti? Quest'utile guida ce lo spiega e ci fa capire quando è il caso di allarmarsi.

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1. Puntura di zanzara

1. Puntura di zanzara

Il pizzico di zanzara si presenta come una escrescenza arrossata che provoca prurito localizzato. Nella maggior parte dei casi non è necessario neanche applicare una crema lenitiva ma se dovessero presentarsi febbre, dolori articolari, mal di testa e gonfiore ghiandolare è consigliabile il parere di un medico (soprattutto se siete in vacanza in qualche luogo esotico): l'insetto potrebbe aver provocato un'infezione.

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2. Punture di pulci.

2. Punture di pulci.

Le eruzioni cutanee potrebbero apparire a qualche ora di distanza dal morso e si caratterizzano per prurito e gonfiore. Se premute, diventano biancastre e si ingrossano, per questo grattarsi è altamente sconsigliato. Per alleviare momentaneamente il fastidio si può applicare del ghiaccio oppure delle bustine di tè fredde, ma è comunque raccomandabile mettersi in contatto col medico.

3. Puntura di cimice.

3. Puntura di cimice.

Possono essere simili a quelle delle zanzare ma di solito si presentano a gruppi di 3-5. Lo sfogo si risolve di solito da solo nell'arco di una o due settimane ma se capite che siete stati morsi da una cimice, vi consigliamo di dare una bella scandagliata al letto per accertarvi che non ce ne siano altre. Per alleviare il fastidio del momento potete lavare la zona col sapone senza risciacquare via tutta la schiuma: lasciatela asciugare e poi lavate.

4. Puntura di zecca.

4. Puntura di zecca.

A differenza di altri insetti, la puntura della zecca non provoca fastidio immediato e per questo difficilmente ci si accorge del suo attacco. Rimuoverla appena la si individua è importantissimo perché la zecca può trasmettere diverse malattie. Attenzione, però, questa manovra deve essere svolta con attenzione perché non bisogna lasciare nella pelle parti del corpo dell'animale che possono dare infezione. In seguito è necessario controllare la zona per almeno 10 giorni: la comparsa di anelli rossi separati da uno più chiaro è sintomo di contrazione della malattia di Lyme. In questo caso è necessario consultare un medico, il quale provvederà alla cura più adatta.

5. Puntura di formica.

5. Puntura di formica.

Si presenta di solito con un'eruzione cutanea simile a un foruncolo: biancastra nella parte centrale e rossa nel perimetro. Il veleno di alcune formiche può causare fastidio ma può essere trattato con una crema cortisonica (ovviamente non parliamo delle specie più pericolose, come quelle del Sud America o dell'Africa).

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6. Puntura di ape e vespa.

6. Puntura di ape e vespa.

La puntura di ape si distingue da quella della vespa perché di solito il pungiglione è nella pelle e ben visibile (un punto nero circondato da una sacca bianca): la prima cosa da fare è rimuoverlo facendo attenzione a non premerlo ulteriormente nella pelle (rilascia ulteriore veleno). Il rigonfiamento della pelle è immediato, visibile e doloroso e solo in seguito si trasforma in prurito. Se nell'arco di 24 ore si accusano malesseri forti come difficoltà di respirazione o vomito, bisogna rivolgersi subito a un pronto soccorso.

Punture d'insetto: una mini-guida per distinguerle e scoprire come intervenire - 10

Se invece siete stati punti da una vespa (di solito non c'è pungiglione), abbiate l'accortezza di spostarvi subito dalla zona in cui vi trovate perché potrete essere presi di nuovo come bersaglio. Il foro lasciato dal pungiglione è ben visibile e il dolore è pungente. Dopo esservi accertati che il pungiglione non sia nella pelle, lavate la superficie con acqua e sapone, poi procedete applicando del ghiaccio e assumendo un antistaminico. Anche in questo caso è necessario tenere d'occhio la zona per scongiurare conseguenze più gravi.

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