Sai il significato del numero stampato sulle confezioni di plastica? Ecco perché dovresti

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di Claudia Melucci

09 Agosto 2017

Sai il significato del numero stampato sulle confezioni di plastica? Ecco perché dovresti
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Sappiamo che al giorno d'oggi ci sono alcune grandi problematiche la cui risoluzione non può più essere rimandata: tra queste c'è la questione della plastica, materiale rivoluzionario introdotto nei primi anni del '900, ma che da tempo si è rivelato essere il principale inquinante dei mari, e non solo. Al momento un materiale sostitutivo non esiste e quello che ci rimane da fare è usare la plastica e smaltirla nel modo più giusto. Ecco perché è importante conoscere il significato di quel numero stampato sulle confezioni. 

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Che cosa sta ad indicare quel numero stampato sul fondo dei contenitori in plastica?

Che cosa sta ad indicare quel numero stampato sul fondo dei contenitori in plastica?

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Quel numero sta a distinguere le diverse tipologia di plastica: come avrete notato, molte confezioni sono di plastica, ma non tutte hanno il medesimo aspetto. C'è quella trasparente, quella opaca, quella flessibile e quella dura.

Sapere il tipo di plastica è fondamentale nella fase di smaltimento dei materiali: sarà difficile da credere, ma riciclare insieme due plastiche differenti è come voler fondere il vetro con il metallo: non ha senso!

Non è un compito che spetta al consumatore quello di separare ogni tipo di plastica, che spetta invece agli operatori delle isole ecologiche, ma quel numero contiene un'altra importante informazione.

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Proprio perché non tutte le plastiche sono uguali, solo alcune sono adatte a contenere bevande o alimenti.

Proprio perché non tutte le plastiche sono uguali, solo alcune sono adatte a contenere bevande o alimenti.

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Per ogni numero ci sono delle raccomandazioni da seguire per essere certi di usare il prodotto plastico, o il prodotto contenuto nell'imballaggio in plastica, nel modo corretto:

1) PET: si tratta del polietilene tereftalato. Viene impiegato per i contenitori usa e getta e si presenta come una plastica leggera e flessibile. Anche alcune bottigliette contenenti acqua sono costituite da questo materiale: nel caso in cui leggeste il numero 1 sulla bottiglia non dovreste usarla per più di una volta: il materiale viene contaminato facilmente da batteri e se sottoposto a fonti di calore rilascia sostanze chimiche dannose per il sistema endocrino. 

2) HDPE: a differenza del PET è un materiale più rigido, usato per i contenitori di saponi, detersivi, olio e per giocattoli. Questa è la plastica più indicata a contenere acqua da bere.

3) PVC: con questo materiale di solito sono fatti gli imballaggi alimentari, i giocattoli per bambini e per animali. Gli esperti sconsigliano di acquistare prodotti in cui è presente il PVC in quanto rilascia dosi non indifferenti di sostanze chimiche. 

4) LDPE: anche il LDPE è molto flessibile e se sottoposto a fonti di luce o di calore rilascia sostanze chimiche. 

5) PP: per intenderci è la plastica usata nei vasetti di yogurt o di latticini, perché è un'efficace barriera contro l'umidità. Rispetto alle altre plastiche è un termoindurente, ovvero si indurisce se sottoposta a calore. 

6) PS: il polistirene è il materiale che costituisce i bicchieri e i piatti usa e getta. Non lo si dovrebbe sottoporre a fonti di calore in quanto è possibile il rilascio di sostanze cancerogene.

7) Altro: in questa categoria finiscono tutti i materiali che non si possono collocare nelle altre, ad esempio quelli compositi. Usare oggetti fatti di questi materiali è sconsigliato in quanto la composizione di origine non è nota. 

Ora sapete qualcosa di più sulla plastica: continuate a differenziarla e scegliete sempre quella più adatta allo scopo! 

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